mercoledì 19 settembre 2007

il Citizen Journalism: sul Web i Vantaggi del Cartaceo

Durante un'intervista in cui presentava la novità editoriale R2 di Repubblica.it [1], il direttore Ezio Mauro, alla domanda forse provocatoria sulla presunta rivalità presente tra il giornalismo (quello su carta e con la g minuscola) ed Internet ha risposto con delle parole (quelle che cerco di riassumere qui appresso) che mi hanno fatto fare una riflessione che vorrei condividere con voi:

Non c'è rivalità tra Internet ed il giornale cartaceo in quando sono dei servizi tra loro complementari. Internet è ovunque, istantaneamente. Il giornale ovviamente no. Ma quello che il giornale riesce a fare è riordinare l'enorme mole di informazioni che altrimenti bombarderebbe gli utenti in modo indiscriminato quasi disorientandoli. Ecco, il cartaceo riesce ad indirizzare il lettore cercando di non fargli perdere un percorso logico. Su Internet questo non è possibile a meno che (aggiungo io) alla tastiera ed al mause non ci sia un utente esperto.

Nulla da eccepire. Se ci riflettiamo un po' il giornale ci costringe a sfogliare le pagine e ci somministra le notizie in modo ordinato. Non ci si può perdere in un quotidiano che oltretutto da la libertà di saltare un intero settore: quello della Cronaca per andare subito allo Sport oppure quello della Politica per spostarci nella pagina degli Spettacoli!

In tempi in cui sono alle prese con lo studio del fenomeno del Social Networking [2] mi è venuto spontaneo pensare al cosiddetto Citizen Journalism: cosa è se non (almeno) una trasposizione sul Web di un giornale? Se ci si pensa un Social Network (cito diggita.it come esempio [3]) non è altro che un mezzo attraverso il quale si riordinano le informazioni estraendole dal calderone della Rete. Il prodotto che ne viene fuori è un giornale online ordinato per categorie (Cronaca, Sport, Spettacoli, Politica) che permette una fruizione molto più comoda e, soprattutto, veloce del carico spaventoso di cui Internet disponde quotidianamente. Insomma un filtro essenziale e di qualità dato che viene fatto dalla gente per la gente!

Una riflessione forse scontata ma a me è servita per fare un ulteriore passo in avanti...

Verso un obiettivo che, non appena meglio definito, condividerò con voi!


[1] repubblica.it - Il paese, un giornale e la voglia di cambiare
[2] mdplab - Social Networking
[3] diggita.it

2 commenti:

diggita ha detto...

grazie per la citazione, in effetti il proposito principe è proprio quello di ordinare una mole enorme di informazione ed incanalarla grazie ad un gran numero degli stessi utenti.
Inoltre alle categorie giornalistiche classiche si aggiungono i tag, vera rivoluzione degli ultimi anni e che un giornale non può avere ;)
Sono rimasto colpito anch'io dall'intervista di ezio mauro, in effetti da una parte ha ragione, in Italia siti come diggita cono ancora in fase embrionale, cominceranno a diventare mainstream quando avranno decine di migliaia di iscritti e quindi per ora i giornali "tengono botta".
Altra cosa interessante detta dal direttore è che per un giornale è impossibile competere con la velocità in cui le notizie vengono diffuse dalla tv e dal web in particolare.
Il vero futuro per i quotidiani è proprio l'approfondimento in cui giornalisti lavorano su inchieste e temi, dando uno spessore più ampio alle notizie.
Certo in questo modo i giornali diventeranno sempre più strumento di approfondimento di nicchia più che mezzo di informazione rubando un po' la scena ai settimanali o mensili per cui prevedo tinte ancor più fosche per il futuro (vedi chiusura di Diario qualche giorno fa..)

Marco Dal Pozzo ha detto...

Onorato del vostro commento!
Che, oltretutto, moltissimo aggiunge all'economia del post esplodendo ed evidenziando aspetti che avevo solo sfiorato.
Grazie!