sabato 16 giugno 2012

Infrastruttura e Istruzione


Concludendo l'analisi delle posizioni di PierLuca Santoro e Giuseppe Granieri sul futuro del giornalismo, qualche giorno fa ho provato a dire (a proposito della soluzione che mette al centro le Persone) che le Persone, perchè la loro azione sia poi funzionale alla crescita della Nazione, occorre siano anche opportunamente guidate secondo una visione dichiaratamente politica.

Oggi, Fabio Cavallotti, scrive, in un pezzo molto interessante in cui parla di Digital Divide:

Il ritardo tecnologico e il relativo declino non sono un destino ineluttabile. Esistono e sono già all’opera strumenti che potrebbero imprimere una decisa svolta. La prima risposta – la più scontata in un’economia del denaro (seppure sempre più virtuale) – prende forma attraverso investimenti nelle infrastrutture, nelle autostrade digitali.  

E poi:

Il riempimento del vuoto digitale italiano si regge insomma su due pilastri. Il primo è quello del denaro, nonostante tutto forse l’ostacolo più semplice da superare. Il secondo è l’istruzione, che deve svolgere un sistema efficiente di incentivi comportamentali. Senza questo tassello, c’è il rischio di cadere, come dice Morozov, nella trappola del cyber-utopismo, ovvero di attribuire alla tecnologia poteri e funzioni che da sola non è in grado di realizzare.

Fabio Cavallotti, parlando di istruzione e dei relativi incentivi comportamentali, utilizza il termine che meglio descrive la guida per le Persone alla quale ho cercato di riferirmi io.

E' indispensabile ribadire l'importanza delle azioni da intraprendere nelle scuole, per un modello che, oltre che economico, deve essere anche e soprattutto sociale e del ruolo [evidentemente] fondamentale dello Stato che deve andare ben oltre la semplice attuazione di un'Agenda Digitale.

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