martedì 11 dicembre 2012

Social Media e Big Data nell'intervista a @lauraolin (via @intervistato)

Quanto l'ultima campagna elettorale negli USA ha risentito degli umori, del sentiment, degli utenti delle varie community di Obama durante la campagna stessa?
Non facevo parte del team che lavorava direttamente con quelle community, ma so che hanno ascoltato molto quel che le persone pensavano e hanno incorporato il feedback nella direzione di ciò che stavano facendo. A differenza dei Repubblicani, noi abbiamo portato avanti una operazione grassroots reale - non ci sarebbe stata alcuna campagna se non avessimo ascoltato i volontari e i supporter.

Quanto, nelle scorse elezioni, tale sentiment ha davvero guidato le scelte politiche di Obama e quanto si crede le guideranno nell'Amministrazione appena iniziata?
Dovresti fare questa domanda a qualcuno di molto più intelligente di me.

Quali contenuti hanno prodotto maggior engagement?
Sui social media, generalmente abbiamo visto che le persone rispondevano di più a contenuti che descrivevano il presidente come persona (il suo essere divertente, momenti insieme alla famiglia), oppure questioni sociali che toccavano molti dei nostri sostenitori - stipendio equo, diritti degli omosessuali, uguaglianza delle donne, ambiente.

Queste sono le tre domande che, grazie a Intervistato.com, ho potuto fare anche io a Laura Olin,  social media manager per l'ultima compagna del Presidente Obama. Potevo dare di più...

Troverete le risposte alle altre domande nella sintesi di Maria Petrescu. Per chi si occupa di teoria di Social Media, forse non c'è niente di nuovo. Per chi cerca di fare della pratica, forse, ci sono delle cose da imparare, o, almeno, da tenere bene a mente. A me è andata di traverso la mancata risposta alla seconda delle mie domande.

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Segnalo questa domanda di Roberto Favini:
Avendo potenziale accesso a servizi di predictive big data analytics come Recorded Future e Trapwire, c’è la possibilità che in questi altri quattro anni queste tecniche diventino di uso comune per l’amministrazione Obama, per esempio per monitorare, comprendere e soddisfare l’andamento del sentimento e delle esigenze dei cittadini americani in modo ancora più tempestivo e accurato?

Abbiamo usati gli analytics per il comportamento di voto ma non so nulla del resto! Quanto al come i dati dovrebbero essere usati per perseguire gli obiettivi dell'amministrazione nei prossimi quattro anni, proprio questi giorni si stanno prendendo decisioni su come dovrà essere l'organizzazione della nuova campagna.


In questi giorni, con una condivisione di riflessioni che, fortunatamente, è andata molto oltre Twitter, si è ragionato un pò sull'inseparabilità tra l'online e l'offline. La risposta della Olin lascerebbe pensare ad un online visto [ancora] come unico "metodo" descrittivo (sull'essere predittivo c'è ancora da ragionare) della realtà. È molto probabile che questo sia vero negli Stati Uniti; talmente vero da fare addirittura dire a Jeff Weiner, CEO di LinkedIn, di voler fare una mappa dell’economia globale per "riuscire ad individuare in tempo reale le opportunità economiche e colmare le asimmetrie informative del mercato del lavoro." (via). Un po' presuntuoso, non trovate?

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Per chi è interessato, ripropongo qui il documento sull'inseparabilità tra l'online e l'offline. È aperto per ogni contributo.

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