mercoledì 26 dicembre 2012

Trend e Previsioni per l'Editoria Elettronica



Qualche considerazione sull'editoria elettronica (editoria elettronica, non editoria digitale).

- E mentre i grandi giornali, americani ed europei cominciano ad essere ospiti fissi delle edicole elettroniche offerte dai grandi distributori di banche dati internazionali, Walter Bender del MIT prepara il "giornale personale" creato per il singolo lettore con le notizie che lo interessano di più.

 - Uscita dai binari tradizionali dell'on line (scritto rigorosamente staccato) e dei servizi informatici per le imprese e i professionisti, l'editoria elettronica comincia così, in varie forme, ad incontrare il mercato delle famiglie, il più interessante, alla lunga, in termini di copie vendute e fatturati.

- C'è bisogno di una nuova creatività, di un ripensamentosu quello che si vuol dire con l'editoria elettronica. Bisogna trovare nuovi linguaggi e nuove regole, ed anche nuove forme di rispetto per il lettore. Catturare la sua attenzione quando deve girare la pagina sullo schermo non è così facile come per il libro, sul quale l'occhio umano è avvezzo da secoli a correre veloce.

- C'è molto da fare anche per mettere in grado tutti i cittadini di utilizzare, senza distinzioni, le risorse dell'informatica.

- Bisogna riconoscere che l'editoria elettronica risponde, in prima analisi, ad una domanda sociale, ancora latente - certo - in molte aree, ma del tutto connaturata ai ritmi e alle esigenze della società post-industriale.

- Ci sono due ordini di problemi. Il primo: che ne è del diritto d'autore tradizionale? Il secondo: il mutamento della figura dell'editore: da intermediario nella diffusione delle opere dell'ingegno a creatore di queste opere. La figura dell'autore autonomo va via via sfumando fino a sparire, mentre l'editore diventa autore. Ma l'editore diventa autore prima di tutto perchè è interessato a fruire dell'opera. Ma se è così è il fruitore il fulcro di tutto? A questo punto l'editore e l'autore non diventano superflui? Arriveremmo insomma a un unico soggetto: il lettore di un'opera che egli stesso ha crato e pubblicato.

- L'editoria elettronica può essere una grande occasione di democrazia, oltre che di crescita culturale dei singoli e delle comunità. Parla all'intelligenza, ma anche ai sensi. è potente e pervasiva; multilingue e transnazionale. è una grande occasione di diffusione del sapere, oltre che un grande business. Sta a noi cogliere entrambe le opportunità.

Ho voluto giocare: quelli che ho appena proposto sono, infatti, alcuni brani dell'introduzione di Giovanni Giovannini al Rapporto "L'informazione elettronica verso il duemila", datato Gennaio 1994. Venti anni fa (un altro pezzo di modesta archeologia, acquistato per due euro; allora ci volevano 45 mila lire).
Parole ricche di speranza, di buone riflessioni e propositi purtroppo ancora attuali. Esiste davvero il giornale personale adesso? Sono stati trovati realmente dei nuovi linguaggi? Le risorse dell'informatica sono universalmente accessibili? Che ruolo ha adesso l'editoria elettronica nella democrazia italiana?

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