mercoledì 28 febbraio 2007

L'impatto del Web 2.0: l'Industria del Turismo

Titolo questo post come l'originale, quello del solito Steve Rubel su www.micropersuasion.com

Voglio evidenziare due dei passi indicativi che ha stimolato molto il mio interesse e la mia curiosità:
  1. Nell'ambito dell'Industria del Turismo, nell'era del Web 2.0, il potere non è più nelle mani degli agenti di viaggio e dei media. Il potere è nelle mani nostre (The authority it's us dice Steve Rubel).

    Qui vorrei aprire una piccola parentesi che mi permette di sostenere in modo anche critico quanto Steve Rubel afferma nel suo post. Qualche mese fa, scrivendo un progetto insieme con i miei amici di www.sofitek.it (che spero entri presto nella sua fase operativa; stiamo cercando le risorse necessarie), durante la fase di ricerca di marketing preliminare, mi capitò un articolo di Turismo e Finanza nel quale si poneva l'accento sull'importanza rivestita dalla navigazione in Internet per l'organizzazione di una vacanza.
    Con il Web 2.0 (forse insisto troppo con queste parole magiche !), aggiungo, fondamentale diventa il supporto dato in termini di esperienze ed emozioni: una meta turistica non è troppo diversa da un qualsiasi alto prodotto. Se di quel posto si parla male, perchè dovrei andarci ? Se, invece, di quel museo non si fa altro che parlar bene, forse vale davvero la pena andarci !

  2. Ma torniamo al nostro Steve. Gli esempi dati dell'impatto del Web 2.0 sul Turismo sono tre:
  • Flickr - il noto sistema di photo sharing che permette anche di etichettare con delle indicazioni geografiche le foto (i visitatori vedranno dove le foto sono state scattate)
  • Yahoo Trip Planner - un sito popolarissimo nel quale gli utenti della rete non fanno altro che pianificare e rendere noti i loro viaggi, i loro itinerari
Con queste premesse è fin troppo facile seguire il ragionamento finale di Steve quando parla di quanto potrebbe prospettarsi davanti a noi. Egli dice che in un futuro molto vicino (ah quanto mi piacerebbe se questo fosse vero anche per l'Italia !) si potrebbe instaurare un meccanismo virtuoso che permetterebbe alle persone di monetizzare il contributo dato alla conoscenza universale sulle destinazioni, hotels, voli e quant'altro.

Molto eloquente il caso di Maryclaire730 che ha elaborato su Yahoo Trip Planner un itinerario a New York; l'itinerario è stato quotato positivamente ma Maryclaire730 non ha avuto nessun ritorno.

E
se invece Maryclaire730 si vedesse riconosciuti i diritti per aver creato un itinerario poi prenotato (stesso hotel, stesso volo, stessi musei) anche da altri turisti ?

Ecco perchè ho avuto la sfrontatezza di intervenire in www.progetto-david.com

Nessun commento: