Da Maurizio scopro un'iniziativa di solidarietà per la ricostruzione delle zone terremotate e per dare sollievo alla popolazione colpita.
Il quotidiano d’Abruzzo “il Centro” di concerto con il gruppo editoriale Finegil-Repubblica-L’Espresso e con le Casse di risparmio dell’Aquila - Carispaq, di Pescara - Caripe e di Teramo - Tercas lancia una sottoscrizione popolare per aiutare le famiglie aquilane sconvolte dal tremendo sisma del 6 aprile.
Chiunque volesse contribuire con una somma in denaro può farlo utilizzando i numeri di conto corrente sotto elencati:
Banca CARISPAQ SPA
“Vittime terremoto L’Aquila”
Codice Iban: IT 53 Z 06040 15400 000 000 155 762
Banca CARIPE SPA
“Raccolta fondi pro terremotati d’Abruzzo”
Codice Iban: IT 19 B 06245 15410 000 000 000 468
presso Banca Caripe Spa Sede Pescara
Corso Vittorio Emanuele 102/104 - Pescara.
Banca TERCAS SPA
“Raccolta fondi pro terremotati d’Abruzzo”
Codice Iban: IT 48 L 06060 15300 CC 090 005 35 65
presso Banca Tercas Spa Sede Teramo
corso San Giorgio 36 - Teramo.
Per la denuncia di eventuali abusi
Stanotte a L'Aquila c'ero anch'io...
Ragazzi sto tremando, tremando davvero e con le lacrime agli occhi...
Sono vivo, è vero, cazzo sono vivo!
Ma non ho mai avuto paura di morire; in quei secondi interminabili pensavo solo che sarebbe finita. Che doveva finire e che niente mi sarebbe successo...
E' andata così ma non posso non chiedermi perchè sia rimasto io e altri siano andati via; perchè io sia potuto fuggire in un posto più sicuro e ci sono amici senza casa che proprio adesso disperano di trovare una via d'uscita.
E' stato terribile...terrificante. Il pavimento della mia casa non mi teneva in piedi...perdevo l'equilibrio mentre i piatti sbattevano l'uno contro l'altro, le bottiglie cadevano per terra, i libri urtavano il suolo senza che tutto questo accennasse a finire.
Sono stato nel buio, senza sapere cosa fosse successo. E solo alla radio ho potuto capire il disastro consumato a meno di un chilometro dal mio letto.
E' terribile davvero. Non riesco a non pensare...a quel che è stato a me, a quel che è stato di altri...
Scrivo perchè ho ancora terrore da buttar via, lacrime da piangere e pensieri da elaborare. Con il tempo che passa si accumulano nella mia mente tanti dettagli, tante piccole cose che messe insieme fanno ciò che non vorrei accadesse a nessuno di voi. A nessuno!
E per tutte le persone cui voglio bene sono contento che questo sia accaduto a me e non a loro. Con la speranze di avere le spalle abbastanza grandi da poter seccare una ferita che brucia. Brucia tanto!
Tutto ha un senso, io credo! Adesso non riesco a capire quello di questa esperienza. Spero di capirlo.
Lo capirò...
1 commento:
Sono profondamente legato all'Abruzzo e vanto sempre con orgoglio le mie origini, “l’abruzzesità” che si esprime nel mio modo di essere, il dialetto, le tradizioni, l'amore per una regione in cui la natura ed il paesaggio sanno regalarti la serenità attraverso lo sguardo. L’amore per la gente “semplice” dei nostri paesi, capace di insegnarti valori nobili, la stessa che oggi vedo soffrire in un doloroso stato di impotenza.
Uso queste pagine per esprimere i miei confusi sentimenti.
La gioia nel saperti incolume, il dolore per i "fratelli" abruzzesi colpiti da questo drammatico evento, il salvagente della speranza, lo sconforto per l’entità della cosa, il pensiero a chi studente ha perso la vita sotto le macerie, l’inevitabile pensiero al passato in cui immagini di spensierata vita universitaria si fondono con la rabbia per la stupidità che a volte mi ha portato a considerare con superficialità un evento come questo.
Conosco la tua sensibilità e so che stai soffrendo per quanto hai vissuto e per i pensieri che si affollano nella tua mente.
Da perfetto abruzzese, i sentimenti si provano fino al midollo ma raramente si esprimono esplicitamente e magari non avrò mai il coraggio di dirtelo guardandoti negli occhi…ma ti voglio bene ragazzo.
Un abbraccio Valerio
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