venerdì 18 giugno 2010

Google NewsPass. Peggiorano i Contenuti e l'Esperienza di Ricerca?




Sembra che la Repubblica abbia dato la notizia ufficiale per prima al Mondo Intero. Facendo a quest'ora una ricerca su Google per Google NewsPass si trovano articoli americani che citano il nostro quotidiano. Complimenti quindi a Massimo Russo!

In pratica, per la fine dell'anno, Google lancerebbe NewsPass, un sistema di pagamento integrato con la ricerca che consentirà agli utenti di acquistare con un solo click e agli editori di utilizzare un'infrastruttura unica per web, mobile e tablet per monetizzare i propri contenuti [via Repubblica].

Search Engine Land ci ricorda che, a Settembre dello scorso anno, Google rispose ad una RFP della Newspaper Association of America con un documento in cui si introduceva il concetto di micropagamento per articoli sulle piattaforme di Mountain View. Di quel documento riporto la sezione dedicata al Search:

Google's mission is to organize the world's information and make it universally accessible and useful. This applies to all information -- paid and free. Google Search currently supports discovery of a variety of paid content, from books to scholarly material to newspaper archives to premium newspaper content such as that from the Wall Street Journal and the Financial Times.
Google works with publishers to support discovery of premium content in a number of ways today:
  • Publishers can provide a preview or landing page for Google to crawl, consistent with what end-users see. This is available to users of Google Search and News.
  • Publishers can allow Googlès crawlers full access to their premium content, but maintain a paywall or preview mode for users. This content is marked as "subscription" in Google News.
  • Publishers can provide free access to the first full article via our "First Click Free" program, which treats premium content as "free" in Google News and Search, but requires payment once users navigate away from the first article.


Il Modello di Business dovrebbe essere un Freemium + Advertising e si appoggerebbe, stando al documento citato, su Google Checkout.


Ciò che mi rende perplesso è la reperibilità dell'articolo a valle di una Ricerca. L'azione del crawler, anche in sezioni che per gli utenti sarebbero a pagamento, consentirebbe l'indicizzazione dei contenuti ma il posizionamento degli stessi come sarà deciso? Se il PageRank continua ancora a funzionare grazie al sistema del link mutuo tra i contenuti dell'Internet, assumendo che avrà molto meno senso linkare un contenuto a pagamento [sarebbe come dire al lettore di un articolo ad accesso gratuito: questa è la mia fonte se la vuoi consultare, comprala!], credo che le posizioni sulle SERP saranno molto meno naturali di quanto lo siano ora.

Già adesso, agendo su contenuti liberi, l'algoritmo non è sempre affidabile in termini di Precision e Recall con una conseguente frustrante esperienza di Ricerca [i.e. contenuto non di qualità, articolo non rispondente alle proprie esigenze, assenza di argomenti di nicchia da reperire poi per altre vie]. Sono sicuro che le cose peggiorerebbero se si dovesse far ricorso all'intervento umano; ancor peggio sarebbe se si dovessero seguire logiche squisitamente commerciali [i.e. a parità di notizia data - il che vale a dire, su Google, a parità di chiavi di ricerca utilizzate nella query al motore] sta più su la notizia dell'Editore che ha pagato di più [anche in questo caso, in effetti, si tratterebbe di intervento umano].

Un altro dubbio: quali saranno gli articoli prodotti dagli Editori? E' ovvio che verranno dati in pasto ai lettori contenuti a più alta profittabilità. Una discussione gia' fatta in altri spazi dovrebbe fermarmi dal porre nuovamente una domanda: siamo sicuri che sia giusto dare alle persone esattamente ciò che chiedono quando ciò che si chiede è palesemente spazzatura? Di che qualità saranno gli articoli con cui NewsPass riempirà i suoi server? Certo, non dovrebbe essere un mio problema ma, lasciatemelo dire, ne faccio una questione quantomeno di carattere ecologico!

Che aiuto questo meccanismo potrà dare all'Editoria Online? Una prima risposta l'avremo sul grado di fiducia che gli Editori avranno voluto dare a questo progetto ma è ovvio che il giudizio finale sara' il nostro!

Vi sbilanciate anche voi?

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