lunedì 31 gennaio 2011

Diamo all'Italia una Strategia Digitale. E basta!


Ho appena aderito all'iniziativa "Diamo all'Italia una Strategia Digitale" perchè ne condivido - mi viene da dire: ovviamente! - gli obiettivi.

Si legge nelle pagine del sito dei promotori:

Siamo convinti che affrontare con incisività questo ritardo, eliminare i digital divide, sviluppare la cultura digitale con l’obiettivo di conquistare la leadership nello sviluppo ed applicazione delle potenzialità di Internet e delle tecnologie, costituisca la principale opportunità di sviluppo, con benefici economici e sociali per l’intero Paese.

E le faccio mie. Completamente!

Come non farsi forti dei dati mostrati nella pagina degli approfondimenti?
  • A livello globale la “internet economy” supera i 10.000 miliardi di dollari. (presentazione NSTIC)
  • Il Commissario per la Società dell’Informazione della Commissione Europea, Neelie Kroes, considera l’agenda digitale elemento base della sostenibilità socieconomica
  • Nel Regno Unito vale già oggi il 7,2% del PIL, più del settore sanitario, e il governo ha sviluppato il piano “Digital Britain” per garantire alla Gran Bretagna un futuro tra le maggiori economie del sapere digitale.
  • Il Giappone e la Corea del Sud sono stati tra i primi Paesi a darsi una strategia digitale
  • Il governo tedesco ha un redatto il progetto “Digital Deutschland 2015”, nel quale, tra le altre cose, si stima che la banda ultralarga genererà 1 milione di nuovi posti di lavoro in Europa.
  • In Francia il Presidente Sarkozy ha assegnato allo sviluppo delle infrastrutture ICT 4,5 miliardi di euro, 500 milioni in più di quanto raccomandato dal rapporto strategico “Investir pour l’avenir”.
  • La Spagna si è data come obiettivo di investire in innovazione il 4% del PIL entro il 2015 ed arrivare a 150 brevetti annui per milione di abitanti.
  • In USA il Presidente Obama ha nominato per la prima volta un direttore dell’informatica e delle telecomunicazioni, un “Chief Information Officer” federale.

Come non pensare di poter fare qualcosa in uno scenario Globale in cui l'Italia è terribilmente indietro come mostra questa triste immagine?


In un periodo in cui umilmente, dalle mie pagine, raccomando gli interventi dello Stato per la fornitura di infrastrutture in grado di mettere le Persone nelle condizioni di fruire dei servizi di informazione online, non posso non fare mio questo appello.

C'è oltretutto, come dimostrano i numeri, una mera convenienza economica oltre che una vera e propria urgenza sociale.

Ed è proprio per la passione che ho, e per delusioni già ricevute, che raccomando "coloro che, in questo Paese, operano in prima linea su questo tema" di lavorare bene per il bene di tutti!

Perchè, per questa iniziativa, mi sento rappresentato anch'io!

Update, ore 10.50
Segnalo questa discussione su FriendFeed che, insomma, mi inquieta un po' :(

4 commenti:

stefano quintarelli ha detto...

Un po' di risposte ad osservazioni varie si trovano qui http://bit.ly/gywEaw

Marco Dal Pozzo ha detto...

Stefano,
grazie della segnalazione!

Massimo Cavazzini ha detto...

Marco, cosa ti inquieta della discussione?

Marco Dal Pozzo ha detto...

Ciao Massimo e benvenuto da queste parti.

Mi inquieta trovare conferme a dei dubbi che ho e che, forse nemmeno troppo velatamente, esprimo alla fine del mio post :-/

Io continuo a credere che ci sia totale buona fede e che alla fine qualcosa si faccia davvero. Del resto e' questa la ragione per cui, nel mio piccolo, ho aderito!