domenica 3 luglio 2011

Giornalismi e Distribuzione Multimediale


Una breve nota sul testo di Angelo Agostini, "Giornalismi", nel quale ho probabilmente (il dubbio mi resta ancora!) trovato la chiave di lettura delle parole, di un Luca De Biase reduce dal Kultur Convivio, che mi avevano fatto riflettere sul rischio che corre l'Editore di perdere di vista l'obiettivo (anche sociale) di un Quotidiano quando pensa alla sua offerta complessiva (fatta anche di dvd, libri e pubblicazioni variamente distribuite in termini di tipologia e mezzo).

[Tempo fa, in questo laboratorio, facevo finalmente anche mia la convinzione che il giornalista, con l'ampliato panorama dei mezzi di raccolta e distribuzione, deve essere crossmediale nella raccolta e multimediale nella distribuzione.]

La multimedialità della distribuzione, intendo dalle parole di Agostini, non deve essere interpretata come l'erogazione di tutto su tutto (ogni dato/notizia/informazione su tutti i mezzi) ma come l'assegnazione di ogni specifico dato/notizia/informazione sul mezzo più opportuno. L'esempio riportato nel libro è quello del giornalismo di inchiesta che, scomparso dai (o quantomeno non più presente come prima sui) quotidiani, è facile che possa ritrovarsi in un libro.

Il tutto, riassumendo all'osso, in nome della mission di una Information Company (così Agostini definisce le Imprese Editoriali) che, anche come ruolo sociale, deve/dovrebbe decodificare la complessità e garantire la continuità informativa al proprio pubblico (i.e. Internet e Quotidiani si completano a vicenda).

Il testo di Agostini è di qualche anno fa ma in esso, oltre che aver fissato questo pensiero, ho ritrovato, tra tantissime altre, considerazioni sulla qualità che, evidentemente, sono ancora oggi oggetto di riflessione.

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