Quali sono i consigli che sentireste di dare ai giovani che vogliono fare politica e comunicare sul Web?
E' una delle domande giunte alla fine del WorkShop "Così vicini, così lontani" comunicazione politica e social network" tenutosi nell'ambito del TiltCamp.
A freddo e sintetizzando i contenuti di un pomeriggio caldo e ricco di spunti [e di troppo tecnoentusiasmo?], si potrebbe rispondere così:
Se vuoi fare Politica sul Web devi fare Politica!
Perchè, alla fine, se:
- hai un sito Internet Usabile (argomento trattato da Raffaele Boiano della Fondazione Enasarco, User Experience Designer);
- sai usare il linguaggio del Web e di Facebook in particolare (uno degli aspetti toccati da Giuseppe Di Caterino di DGG consulting, analista e consulente politico);
- ti avvali di uno staff preparatissimo, hai assoldato uno stagista oppure hai imparato tu stesso come usare gli strumenti dei nuovi media (questi i tre modelli di staff a disposizione di un politico secondo Magda Paolillo, partner INFO, esperta di comunicazione Web e comunicazione pubblica);
- sarai addirittura arrivato ad usare la geolocalizzazione per rintracciare intorno a te persone con cui parlare (una nuova frontiera alla quale ha fatto riferimento Scott Thomas, Design Director Obama Campaign, collegato via Skype)
se hai tutto questo ma:
- non sai ascoltare (la forza di Obama, come Scott Thomas ci ha ricordato, è stata quella di dare parola [alle] e, quindi, ascoltare [le] Persone);
- non hai una nuova storia, una visione da raccontare "come si faceva una volta" per la strada (Alessio Jacona ha esordito, nel suo intervento, identificando nel Web una modalità di ritorno alle vecchie campagne elettorali per il ricrearsi del contatto con la Gente);
- non sai trasmettere passione (quello che Claudia Vago - mi ha fatto piacere conoscerti! - ha fatto con il suo #iohovotato)
Allora no, non puoi fare politica. Che significa che non puoi fare politica sul Web: ne' tu, ne' il tuo stagista!
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