sabato 27 agosto 2011

Più Informazione, meno Mafia, più Tango!

Non conosco troppo la storia e, lo confesso, ho delle volte poco tempo per documentarmi. Mi affido quindi al TG, a qualche articolo online e agli amici. Quelli con i quali è bello discutere e poco imbarazzante fare brutte figure con domande che svelano ignoranza. La mia!

Quando Roberto Maroni si fece invitare [perchè secondo me non lo voleva nessuno] a Vieni Via con Me per rispondere a Saviano che aveva parlato di Mafie al Nord, qualche dubbio mi venne. Insomma no, le Mafie al Nord proprio non ci sono e Saviano, con il suo intervento, voleva soltanto buttare fango sull'Italia.




Ma ieri sera qualcosa mi ha aperto gli occhi. Con qualche informazione in più chiunque di noi potrebbe scoprire [sarebbe forse meglio dire: avrebbe potuto/dovuto scoprire] e venire a conoscenza del fatto che, purtroppo, invece, le Mafie al nord ci sono. E da quasi cinquanta anni! è questo il messaggio che il Giudice Gian Carlo Caselli, in un interessante dibattito sul tema "Mafie e Questione Morale", ha lanciato ieri sera a Pinerolo nel secondo momento di incontro organizzato nell'ambito della festa del locale circolo di Sinistra Ecologia e Libertà.

I soggiorni obbligati dei mafiosi a Venaria Reale (a qualche chilometro da Torino); Bardonecchia, il primo Comune chiuso per Mafia; le parole del Generale Dalla Chiesa in una intervista a Bocca trenta anni fa. Il problema è stato sottovalutato, ci ha detto Caselli; anche quando il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Forgione, lo fece presente ai politici locali. E questi erano fatti, non sintomi. Denunciavano in modo trasparente un fenomeno già in atto.

La Mafia, al Nord, quindi c'è! Caro Maroni, c'è. Abbiamo tutti le prove. Sono sotto gli occhi di tutti. Il problema è che quasi nessuno ha voglia di guardarle. E qui la questione morale...perchè è un deficit di moralità della Società Civile che permette alle Mafie di attecchire nutrendosi di quelle che Caselli ha definito "Relazioni Esterne".

Caselli, nel concludere il suo intervento [per poi riprenderlo con risposte alle domande numerose del pubblico] ha detto che la risoluzione del problema sta, oltre che - ovviamente - nella repressione, anche nella proposizione di [nuovi] valori che abbiano nella "Questione Morale" il fulcro!

Un esponente dell'Associazione Libera ci ha poi parlato della pratica. Come si fanno a generare questi nuovi valori? Come si possono combattere le mafie e i comportamenti mafiosi? La soluzione è semplice: mettere mano alla selezione di una nuova classe politica. Come, però, agire?

[1] EVITARE IL SAPERE DI SECONDA MANO

[2] RINEGOZIARE IL LIVELLO DI INTOLLERABILITA' DELLE AZIONI POLITICHE


[3] CON CORRESPONSABILITA' E ALLENAMENTO COSTANTE ALL'AZIONE COLLETTIVA

Insomma, sarebbe bastato informarsi bene [andare direttamente alla fonte] ed essere intolleranti con [i.e. non accettare] quello che era sotto gli occhi di tutti [I mafiosi a Venaria Reale, Bardonecchia e le parole di Dalla Chiesa] per poter passare un Venerdì sera di fine Agosto lasciandosi cullare "soltanto" da un meraviglioso Tango.



NOTA: Da quando ho iniziato il Saggio di Enrico Grazzini, Il Bene di Tutti. L'economia della Condivisione per uscire dalla Crisi, ho collezionato tre esempi che sembrano confermare quanto espresso nell'Introduzione: non bastano lo Stato e i Mercati ad uscire dalla Crisi; occorre l'impegno Civico. E' con un impegno fuori dalle Istituzioni [intese in senso lato], infatti, che si realizza SchoolBook, che si cerca di assicurare il Bene Comune Internet a tutti, che ci si sforza di selezionare una nuova Classe Politica. Tre iniziative che girano tutte intorno all'Informazione in termini di accesso, fruizione e utilizzo verso quella che il WIKiD [lo schema a cui tanto tengo] chiama Saggezza.

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