giovedì 29 settembre 2011

Il Sistema Informativo negli USA - Non è Libero Chi Scrive! Non Discute Chi Legge?

E' di qualche giorno fa la presentazione di Pew Research dello studio del sistema informativo negli Stati Uniti e della percezione che di esso hanno gli americani. Ho cercato di fare un breve sunto includendo i dati direttamente.

La valutazione data dagli americani delle Performance del sistema dell'informazione è sostanzialmente negativa; il giudizio è andato peggiorando negli ultimi 25 anni in su paremtri come accuratezza, imparzialità e libertà.


9-22-11 #1


E' ovvio che c'è un giudizio positivo per le fonti che vengono usate maggiormente. Un giudizio positivo soprattutto per le organizzazioni locali e per quelle nazionali. Negativo per le agenzie governative e per le corporation. L'amministrazione Obama si posiziona dignitosamente nel mezzo.


9-22-11 #3


Interessante l'analisi per fascia di reddito: i "ricchi" hanno più fiducia nelle organizzazioni nazionali, i "poveri" in quelle locali.


9-22-11 #13


I canali televisivi (CNN e Fox Channel su tutti) continuano ad essere concepiti come le "News Organizations" per eccellenza. Soltanto il 5% degli americani pensa ai quotidiani ed un modestissimo 3% pensa ai Siti Web.


9-22-11 #4


Ed è infatti proprio la TV la maggiore fonte di approvigionamento di notizie anche se, analizzando i trend, la si segnala in decrescita a favore di Internet che, evidentemente, è in ascesa.


9-22-11 #15


Una volta nella Rete, la maggior parte degli americani sceglie i motori di ricerca per arrivare alla storia o all'argomento di interesse con un obiettivo netto, preciso e trasversale ai canali di distribuzione: non deve esserci un orientamento politico da parte del distributore.


9-22-11 #19


9-22-11 #20


Un adulto su quattro dichiara di rifornirsi sui Social Network (Facebook e Twitter su tutti); la percentuale sale a uno su tre per i giovani e scende ad uno su dieci per gli over 65. Il campione risulta avere una percezione di notizie che potrebbero essere trovate anche altrove. Ciò che guida la fruizione social è per il 20% delle persone la convenzienza (brevità e portabilità); per un più modesto 12% la qualità.


9-22-11 #7


Tra gli altri dati di rilievo c'è la percezione che si ha di un sistema dell'informazione comunque professionale per quanto troppo polarizzato/influenzato dal punto di vista politico.




I dati sono davvero preziosi e, come sempre, vanno interpretati per poter eventualmente indirizzare le strategie dei player del settore.

Mi limito a tre considerazioni.

La prima: l'influenza del sistema dell'informazione da parte della politica e delle Big Corporation non è, purtroppo, un'esclusiva americana. E' del tutto superfluo rimarcare quanto questo sia vero (e praticamente da sempre) anche da noi.

La seconda: probabilmente mi sbaglio, ma ho la sensazione che ci sia, da parte degli americani, poca propensione alla discussione in Rete intorno alla notizia. Individuo almeno tre indicatori a sostegno di questa ipotesi: l'utilizzo dei motori di ricerca testimonia la volontà di andare dritti al sodo: l'interesse è cioè per la notizia nuda (quella per la quale sarebbe più giustificabile una richiesta di gratuità). In secondo luogo il peso che ha, nella scelta del Social Newtork come canale di approvigionamento, la "semplice" comodità. Infine la questione dell'orientamento politico: non vedo come del tutto positiva la richiesta degli americani (sarà così anche da noi?) di una informazione libera dal condizionamento politico: basterebbe scegliere e, in qualche modo, schierarsi in una dialettica indispensabile per la crescita personale e dell'intera società di cui si è parte. [Quanto bello sarebbe vivere in un ecosistema informativo in cui si potesse riconoscere a tutti gli editori dai quali politicamente si è distanti la stessa dignità riconosciuta a quelli ai quali ci si sente più vicini - l'essere d'accordo o meno è uno step successivo].

La terza: la tendenza dei quotidiani cartacei è in ribasso con una perdita di dieci punti percentuali. Se a questo dato si aggiunge quello - già menzionato - della forte rilevanza che ha la comodità di fruizione nella scelta di reperire le notizie online sui Social Network, il dubbio sulla validità delle soluzioni di augmented reality è ancora più forte.

In un tale quadro come potrebbe essere visto un meccanismo pluralistico basato su un sistema di incentivi all'acquisto da parte dello Stato? Molto male, ho paura! Che senso potrebbe avere un riconoscimento alla condivisione su piattaforme social con un sistema di microguadagno? Anche qui non ci sono dei buoni segnali. Meglio mi sentirei se avessi sbagliato clamorosamente nella mia analisi.

Questa è soltanto una ragione per cui non mi dispiacerebbe conoscere il vostro punto di vista su una così stimolante mole di dati.

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