sabato 24 settembre 2011

Un Modello Contaminato dalla Realtà [Aumentata]

Nessuno sa al momento quale sarà la migliore soluzione, il miglior modello di Business per risollevare le sorti dell'Editoria. è però scontato che, oltre a preoccuparsi dei costi di produzione e distribuzione delle notizie, bisogna/bisognerà/bisognerebbe tenere al centro il Cittadino, la Persona cercando di modellarvi intorno il miglior compromesso.

Quello che, ad esempio, sta tra la garanzia del ruolo sociale che il Quotidiano ha e l'economicamente-vitale bisogno di fare numeri; tra la qualità e la quantità.

Dopo aver focalizzato l'attenzione, dal punto di vista della piattaforma di distribuzione, esclusivamente all'online, ho concluso la presentazione al RomagnaCamp dicendo che sarebbe necessario cominciare a pensare/studiare un Social Business Plan (quella dei Quotidiani Online come Bene Comune non era una provocazione!).

Il Target di questo prodotto innovativo (nel senso della eco-sostenibilità, sia economica sia sociale) è costituito, per l'appunto, dai Cittadini che, aiutati dalla miniaturizzazione dei dispositivi e dalla iperconnettività, hanno da tempo reagito al mainstream imposto con una esigenza unicast che vedrebbe (manco a dirlo) nell'online l'unica tecnologia abilitante. E' uno scenario, questo, in cui il cartaceo sembra essere destinato a morte sicura (a meno, come penso da tempo, di continuare a farlo vivere in realtà iperlocalizzate)

Un elemento di disturbo (quanto mai gradito) del ragionamento è rappresentato dalla realtà aumentata (il Giornalaio ne parla da mesi). Un paio di video ne dimostrano le enormi potenzialità.




Una contaminazione tra piattaforme che, dal punto di vista dell'Utente (un termine che non mi piace, ma che qui mi aiuta), riuscirebbe a riprodurre la caratteristica bidirezionale/social e, quindi, la partecipazione (i.e. significazione/contestualizzazione verso la saggezza/benessere)

Un primo dubbio però: la realtà aumentata rappresenta davvero un passo in più verso i lettori/cittadini o, più "semplicemente", è un accanimento terapeutico verso un paziente già da tempo moribondo?

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