domenica 29 aprile 2012

sappiamo tutto ma non capiamo un cazzo (cit.) #ijf12

Passare dalla teoria alla pratica è difficile, molto difficile. Soprattutto se anche la teoria traballa un pò.

Sarebbe stato umanamente impossibile partecipare a tutti gli eventi del Festival del Giornalismo e, quindi, è molto probabile che qualcosa mi sia sfuggito.

Resta tanta curiosità per un paio di nuove piattaforme, Etalia (*) e FactChecking (*) tantissimo interesse per l'analisi presentata da news-italia.org. Per il resto, sul fronte della sostenibilità economica, poche risposte, quasi nessuna.

Nessun passo in avanti si farà se si continuerà a parlare solo di vendita di spazi pubblicitari; men che meno se si continueranno a chiedere soldi allo Stato come mero atto assistenzialista. Chi ha parlato di perdita di ricavi pubblicitari e chi non ha guardato di buon occhio le sovvenzioni statali ha anche detto che l'Editoria deve salvarsi da sola. Io ho le mie perplessità.

Se poi la Costamagna, Formigli e Paragone danno l'impressione di aspettare che i politici cambino e che Monti vada via non tanto perchè sia garantito un futuro migliore alla Nazione ma solo per poter vendere, con un rinnovato brio nei Palazzi di Roma, meglio il loro format televisivo, la situazione si complica terribilmente.

Ho riflettuto su una affermazione di Vittorio Zucconi che, in un simpatico dibattito con Severgnini e la Rodotà, ha detto, con il folklore che lo contraddistingue:

"Con Twitter sappiamo tutto ma non capiamo un cazzo".



Ecco: è il capire che ci manca. Ma non ci sarà modo - nè con Twitter, nè con la TV, nè con i Giornali - di capire nulla se non si saranno fatte azioni per creare una rinnovata richiesta di comprensione e conoscenza di tutto ciò che ci circonda.

Nessuna inserzione pubblicitaria e nessuna sovvenzione da parte dello Stato saranno servite se prima lo Stato stesso non sarà intervenuto - a partire, per esempio, dalle scuole primarie - per creare e rinnovare la coscienza dei Cittadini. I Cittadini, così formati, saranno in grado di apprezzare, nel futuro che gli sarà appartenuto, la qualità del lavoro di chi li avrà informati e, del lavoro di chi li avrà informati, sapranno riconoscere il valore.
Imho.

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