sabato 5 maggio 2012

Mazzo! #ilsabatodimdplab #26

Le analisi fatte in questo spazio nel corso degli anni delle varie tornate elettorali, hanno sempre dimostrato che, al contrario di quanto sempre accaduto negli Stati Uniti, nella nostra penisola la Rete non ha praticamente mai anticipato il risultato delle urne.

Le uniche eccezioni, almeno dal mio piccolo osservatorio, le abbiamo avute lo scorso anno quando i gioiosi movimenti che sostenevano Pisapia e De Magistris nelle amministrative (prima)  e la partecipatissima campagna per i referendum (poi) hanno, di fatto, preannunciato l'esito delle consultazioni.

Tornano le elezioni e, personalmente, assisto ad un fenomeno anomalo: tanto in Rete quanto nei media tradizionali (TV in primis) non riesco a trovare la stessa passione, lo stesso interesse e, se penso ai telegiornali, la stessa copertura di dodici mesi fa.

Individuo almeno due ragioni oggettive: in primo luogo i Comuni e i numeri coinvolti sono meno importanti; e poi l'antipolitica e i grillismi vari: sono un fenomeno che sta guadagnando terreno. A questo aggiungo che non sono direttamente coinvolto (sono interessato a sostenere la causa di Pisapia a Milano ma non quella di un Mister X a Roccacannuccia,  con tutto il rispetto). I sondaggi sulle intenzioni di voto, almeno quelli che ogni Lunedì mostra Mentana nel suo TG, dicono cose abbastanza chiare: tra astensione, schede bianche e nulle siamo a più del 50%.

Lasciando perdere ogni tipo di considerazione politica, mi sembra ovvio che i risultati, considerando la somma dei voti che ogni partito (partito?) accumulerà, sono in questa occasione davvero incerti, difficili da prevedere. E la Rete, come dicevo, certamente non aiuta. E, se questo comincia ad essere vero anche negli Stati Uniti, non c'è da meravigliarsene. Su Technology Review si parla del problema (in un'ottica di previsione) della maggioranza silente. A mio avviso questa maggioranza farà molto rumore e, si spera, costringerà un pò tutti a rivedere le cose: mi riferisco ai Politici, chiamati a recuperare una volta per tutte le distanze che li separano dalla realtà (ad esempio con una partecipazione reale, e non mediata da improbabili portaborse, nei Social Media); ma parlo anche dei cittadini che, non votando, saranno insoddisfatti a prescindere.

Qui da noi, io credo, non c'è tanto da rimescolare le carte, ormai palesemente truccate. Qui c'è proprio da sostuire il mazzo!




"The big thing to remember is that whether it’s Facebook or Twitter or something else, social media is a tech-enabled solution to do something we’ve always done" dice Michael Sansolo, attuale membro del Coca-Cola Retailing Research Council. Niente di nuovo, se si pensa a quanto più di dieci anni fa Weinberger & C. scrivevano sul Cluetrain Manifesto. Difficilissimo da declinare nella scena politica italiana in una evidente crisi dei Brand coinvolti. Vorrei proprio vederlo questo Michael Sansolo alle prese con brand come PD e PDL.

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