Alla fine dello scorso mese di Luglio ho partecipato ad un interessante seminario sul Marketing Territoriale e Turismo Sociale. Molto coinvolgenti furono i due interventi del Dott. Francesco Tapinassi, Coordinatore del Progetto sul Turismo Sociale del CGM (Consorzio Gino Mattarella, la rete nazionale delle imprese Cooperative Sociali).
Ho avuto con il Dottore uno scambio di e-mail culminato, proprio in questi giorni, con un'intervista che di seguito vi riporto.
Ci parli della sua formazione: cosa significa esattamente fare il consulente per il turismo e come lo è diventato?
A parte una passione personale per il turismo vissuto come viaggiatore (leggo molte riviste e guide turistiche e mi piace molto la pianificazione attenta di un viaggio) ho costituito una agenzia di viaggio molto particolare a Firenze,pluritarghettizzata, con la massima attenzione al viaggio tailor made. In seguito la presidenza di due cooperative turistiche e la lettura di molti testi relativi alla gestione e al marketing, oltre alla partecipazione a numerosi convegni, mi ha permesso di analizzare i molti aspetti del turismo. La preparazione universitaria in giurisprudenza con una tesi sul turismo sociale hanno completato il percorso di studi ufficiale, ma ovviamente ogni giorno leggo molti articoli sul turismo.
Attualmente in quali progetti è impegnato?
Sto seguendo con la massima attenzione i progetti sul turismo sostenibile ed accessibile, che mi sembrano possano pienamente consentire alle cooperative ed imprese sociali di esprimere le loro finalità. Abbiamo costituito una “rete” estremamente affascinante tra imprese cooperative, associazioni di volontariato, università etc.tutto in fieri ma con immediate risposte operative.
Nella sua esperienza quali sono state le maggiori difficoltà incontrate e come le ha superate?
La primaria difficoltà è quella di essere in alcuni momenti voce nel deserto. L’universo del turismo sociale ha attualmente delle potenzialità incredibili. Dopo l’avvento dell’euro il diritto alla vacanza è divenuto sempre più di pochi, e la tendenza degli ultimi anni è stata una drastica riduzione dei giorni di vacanza, destagionalizzazione,e molte persone che restano a casa. Sotto questo profilo una proposta di vacanza che coniughi un rapporto prezzo qualità equo e trasparente, un’offerta di contatto e conoscenza con le persone e i territori dovrebbe essere vincente, Cosa invece non permette al sistema di decollare? In primis il sistema delle cooperative e dell’impresa sociale è troppo poco “imprenditore”, nasce da esperienze del volontariato, ha relazioni continue con la politica,non di confronto davvero con il mercato. Tutto ciò nell’ambito dei servizi turistici non è pensabile, e quindi dopo molte riflessioni sono arrivato alla considerazione che non ha senso pensare “in grande”, occorre iniziare da piccole esperienze significative e poi sperare in possibili sinergie.
Nel Seminario tenutosi il 24 Luglio a Santa Maria Imbaro si è parlato del tema delle strategie di Marketing in ambito Turistico. Ci saprebbe dire a quali tra le azioni evidenziate (analisi del Target, Individuazione del Posizionamento, Pianificazione di un'azione di Marketing, analisi SWOT e Misurabilità) gli addetti ai lavori destinano meno sforzi causando poi il fallimento delle strategie stesse?
Ho incontrato, fino ad ora, pochissime persone con livello di preparazione elevato, tale da sfidare le regole di mercato turistico con pari dignità rispetto al sistema profit. Alcune delle azioni di cui abbiamo parlato nel seminario sarebbero la base primaria per qualunque impresa nasca o voglia crescere. Ma qui sta il problema: parliamo davvero di impresa? Nei casi che ho potuto analizzare si sopperisce con la buona volontà e la passione alla mancanza di conoscenza tecnica. Soprattutto nella fase delicatissima dello start-up analisi sbagliate non possono che produrre gravi conseguenze sulla gestione operativa. Tutti gli aspetti segnalati sono necessari per capire cosa voglio fare e soprattutto a chi proporlo.
Senza dubbio la pianificazione e la realizzazione di una strategia di successo comporta dei costi elevati. Quali dovrebbero essere, invece, le indispensabili azioni da mettere in atto nel caso in cui si disponga di budget limitati? A cosa non si può rinunciare per vedere comunque alte le probabilità di raggiungimento dell'obiettivo?
La cosa che vedo non negoziabile è l’analisi dei casi di successo e l’umiltà di confrontarsi con persone che hanno esperienze simili non pensando di essere sempre i più bravi, che la nostra idea sarà comunque vincente . Talvolta osservare cosa fanno gli altri, imparare dalle esperienze altrui diventa davvero importante. E poi leggere, studiare, molti articoli anche sul web sono illuminanti su esperienze diverse dalle nostre. Nel caso del turismo viaggiare, viaggiare e viaggiare, solo così si apre la mente e si raccolto stimoli progettuali.
Spostiamoci al Web: quali sono attualmente i limiti nell'utilizzo di questo strumento? Qual'è l'approccio che gli attori impegnati nell'offerta turistica hanno rispetto a questo mezzo? Nelle attività che la vedono impegnata in prima persona in che misura ed in che modo ha puntato alla Rete? Con quali risultati?
Il mercato ha risposto in modo diffidente, soprattutto nel nostro paese, ma i segnali di crescita sono davvero incredibili. Da una parte ci sono gli effetti sul cliente finale: qui non c’è che l’imbarazzo della scelta nel segnalare i vantaggi, analisi delle offerte, taglio dei costi di intermediazione etc. Unico limite del sistema l’affidabilità, ormai prenoto tutto sul web per i miei viaggi, ma fino a che non vedo il posto in aereo, o l’albergo che ho prenotato resto sempre nel dubbio che tutto sia come ho acquistato. E’ chiaro che le grandi organizzazioni fanno di tutto per dare la massima affidabilità, ma restano gli operatori finali, che cercano sempre di aggirare il cliente. Trovo davvero straordinario il sistema della raccolta dei giudizi dei clienti nei sistemi di prenotazione alberghiero (vedi venere), scopri delle cose davvero interessanti. Nell’ambito delle mie esperienze abbiamo lavorato molto sul web, ma molto di meno di quanto avrei voluto e sarebbe stato necessario. E’ un metodo di marketing con regole precise, l’improvvisazione non paga mai, e quindi un sito mal fatto o che non attrae serve a poco. I risultati sono stati buoni, ma siamo davvero all’inizio. La struttura principale per cui ho lavorato negli ultimi anni aveva un sito antidiluviano,nessuna politica marketing, nessuna rilevazione di costumer satisfaction, neppure una brochure dei servizi.
Quali sono attualmente i maggiori limiti nelle azioni di Web Marketing e nella Comunicazione in Internet delle offerte del Turismo? Quali, secondo Lei, le misure assolutamente da attuare per rendere il Web uno strumento davvero utile alla causa?
I limiti sono quelli che non sei mai sicuro di quello che leggi, ma come dicevo, secondo me il futuro è la rete stessa. Poter leggere l’esperienza di una persona che ha già frequentato quella struttura e che non ha alcun interesse economico nel raccontare cosa è accaduto diventa una modo fantastico di far passare le informazioni vere. Trovo che nel turismo divenga sempre più importante il ruolo del consulente, (cosa che dovrebbe fare l’agenzia di viaggio) cioè dare il consiglio rispetto alla miglior soluzione. La rete sta già offrendo tale importante funzione. Come avrà notato ritorniamo al concetto di rete, di gruppo, che condivide.E’ qui che ripongo la mia fiducia, anche nei sistemi di turismo sociale sapere che vi sono molteplici reti, network di soggetti mi aveva dato speranza che fosse possibile far circolare informazioni, e soprattutto condividere sistemi valoriali anche nell’esperienza della vacanza. Diciamo che, sotto questo profilo, c’è molto da fare, ma , siccome sono un ottimista, credo ancora che qualcosa si potrà realizzare.
Le parole del Dottor Tapinassi hanno il buon sapore del realismo e dell'ottimismo.
Il realismo è quello della persona che si rende conto che le pratiche del Turismo Sociale, con l'avvento dell'euro, sono diventate meno accessibili; oppure della persona alla quale l'esperienza ha insegnato che non si può improvvisare, che non si può più fare affidamento sulla sola passione e che occorrono ormai professionalità in grado di stabilire quali siano le migliori strategie per un progetto Turistico; oppure ancora della persona che si rende conto delle enormi potenzialità che il Web offre per il Marketing Turistico.
L'ottimismo è quello dato dall'entusiasmo e dalla dedizione quotidiana alla propria attività; un entusiasmo che rende forti di fronte alle nuove sfide. Una su tutte la sfida del Web e del Web Marketing Turistico. Un Web visto come ulteriore occasione di cooperazione e condivisione funzionali agli obiettivi che si intende raggiungere.
Ringrazio il Dottor Tapinassi per il tempo che mi ha voluto dedicare.
Spero ci si incontri nuovamente!
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