lunedì 3 marzo 2008

a Morte i Blog Aziendali ?!



Ovviamente questa è una provocazione ed un divertimento allo stesso tempo ma vi confesso che quello di andare sul De Mauro per fare un confronto è stato l'atto che istintivamente ho fatto per primo quando ho letto la prima slide della presentazione che Gaspar Torriero ha tenuto qualche tempo fa a StateOfTheNet; catturato soprattutto dal Titolo: a Morte i Blog Aziendali.



Sono da tempo alla ricerca di una fomula magica che faccia di un Blog un elemento con cui le Aziende possano non solo comunicare ma anche riuscire a vendere identificando in questo strumento una preziosa fonte di approvigionamento di impressioni, stati d'animo e critiche. E la strada verso la profonda conoscenza dei meccanismi che stanno dietro questo approccio del mondo dell'Impresa me la ritrovo sempre piena di ostacoli.

In primo luogo quelli propri di chi può contare su un osservatorio diretto abbastanza ristretto e che è poi costretto ad allargarlo soltanto con esperienze indirette (ad esempio i tanti ed interessanti pensieri di chi fa il comunicatore e, perchè no, anche il markettaro per mestiere); poi quelli rappresentati dall'impossibilità di reperire dei numeri che in qualche modo riescano a giustificare l'avviamento di un esperimento così sfidante (è dura mettersi in gioco soprattutto quando non si è in grado di sapere se quel gioco vale la candela. Questa è poi quella che ho capito essere la ragione per cui gli External Corporate Blog stentano a decollare); ma l'ostacolo maggiore è quello dovuto al dubbio che ho su un tema a me molto caro: ma un Blog è conversazione dal basso o dall'alto? Il Blog Aziendale come deve essere visto?

Riassumendo, in questa presentazione dico che i blog aziendali devono morire, ma per risorgere come blog personali. Se non c'è dietro una persona entusiasta, che parla con voce umana e si espone coraggiosamente, non funzionano. Anzi, spesso diventano un ricettacolo di sfoghi di clienti insoddisfatti e vengono rapidamente chiusi.

Paradossalmente, molto spesso un blog aziendale diventa interessante quando il dipendente viene licenziato per quello che ha scritto!


Un buon esempio di blog aziendale è stato quello della Ducati. Ma mica tutti hanno in azienda un Minoli...
Queste sono le parole con cui Gaspar ha risposto gentilmente (grazie!) alla domanda con cui gli chiedevo cosa volesse dire con quella slide. Le condivido in pieno. Penso che la comunicazione personale (tradotta in un Corporate Blog dalla voce parlante di un dirigente come raccomandano gli esperti americani) sia la strada da percorrere.

Ma mi chiedo ancora: quanto i numeri riescono a dare forza a queste affermazioni? Quanto poi queste affermazioni possono convincere i responsabili di Aziende (che non siano solo Ducati) a percorrere questa strada?

Ma non sarà, quindi, che i Blog Aziendali non funzionano?

P.S. ho pubblicato solo la prima slide. Per le altre sto scrivendo un altro post che proporrò tra qualche giorno dato che sono state per me, insieme con l'ascolto dell'intervento di Gaspar, un ulteriore motivo di riflessione su temi che, però, con quello dei Blog Aziendali c'entravano poco (o tutto???)

8 commenti:

gaspart ha detto...

Così a naso direi che se c'è da convincere il responsabile, il blog aziendale è destinato all'insuccesso.

Se invece è lui a proporlo, e tu lo scoraggi ma lui insiste, e tu cedi solo un attimo prima di cominciare a litigare seriamente, allora le probabilità di successo aumentano.
;-)

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno la considerazione di Gaspar:

"le conversazioni NON sono mercati" e di mio aggiungo:

"gli imprenditori odiano conversare" e di questo dobbiamo tenerne conto se vogliamo essere per loro degli interlocutori credibili.

alessandro ha detto...

Condivido anch'io la frase di Gaspar. Mi viene in mente, in ambito politico (e grossomodo il discorso è uguale!), il caso di un consigliere del PD che ha inaugurato, su consiglio di altri, un blog personale che poi non ha mai aggiornato.

Non credo sia identificabile una formula magica, ma un ingrediente segreto si: la passione di chi scrive, appunto.

Marco Dal Pozzo ha detto...

Gaspar,
grazie del commento e benvenuto a mdplab :) Comunque credo di aver capito l'antifona :)

Piero,
gli imprenditori odieranno pure le conversazioni, ma io credo che uno che si occupa di comunicazione sul Web, piuttosto che assecondare passivamente i desideri del proprio cliente, dovrebbe anche farsi promotore di innovazione prospettando nuove soluzioni. Questo e' un discorso di carattere generale...per i Blog Aziendali la promozione di innovazione sarebbe effettivamente difficile per... mancanza di prove!

Marco Dal Pozzo ha detto...

Si Alessandro ma a chi deve investire denaro nel Corporate Blogging interessa anche sapere se la passione che ci mette e' giustificata da un importante ritorno...
Penso sia questo il problema :)

Tu hai fatto una tesi interessantissima sull'argomento e ti chiedo: quanti numeri ci sono a sostegno di una proposta di Corporate Blogging? Quanti i casi di successo da portare come esempio?

alessandro ha detto...

Il fenomeno è giovane e di dati numerici ce ne sono pochini. Tuttavia, i pochi scritti in circolazione affrontano casi (esteri) molto interessanti. Ti ricordi, ad esempio, il caso GM citato da Forrester, con tanto di calcolo del ROI?

Anonimo ha detto...

Vado controcorrente: i blog aziendali possono dare un importante ritorno in termini di acquisizione clienti. Certo, le condizioni da valutare previamente ci sono, ma se ci sono funziona. Non riuscirei qui a raccontarvi i casi che abbiamo sviluppato ed i risultati ottenuti; se volete approfondire la cosa, in questa sezione del nostro blog troverete parecchio marteriale: http://www.l4news.com/category/blog/ . Ciao!

Marco Dal Pozzo ha detto...

Grazie della segnalazione Sandro!
Ho gia' dato uno sguardo alla sezione che hai indicato...

P.S. occhio quando inserisci l'URL del tuo sito nella firma del commento ;)