domenica 29 marzo 2009

Elogio della Condivisione

Qualche tempo fa Maurizio Goetz promosse sul suo Marketing Usabile un esperimento che invitava, quanti avessero voluto parteciparvi, a fare una presentazione sul Branding Innovativo con il vincolo di seguire un template ispirato al mondo degli uccelli. Vi ripropongo le mie slides.



La presentazione è un elogio della condivisione, ad aprirsi verso l'esterno, verso il "resto del Mondo". Essa era/è dettata essenzialmente dalla mia personale esperienza sul Web [grazie a questo Blog] e vuole comunicare [come lo stesso Maurizio diceva a suo tempo] un appassionato invito alla collaborazione, a lavorare insieme, a fare gruppo.

Sono convinto che questa filosofia sia applicabile anche all'interno di una realtà Aziendale.

Individuo però due problemi:

(1) resistenza culturale
(2) resistenza tecnologica

cioè resistenza all'innovazione.

La resistenza culturale è nello sforzo compiuto dagli attori, che una condivisibile gerarchia interna colloca ai piani piu alti, nel rendere participi di un progetto tutte [ma proprio tutte] le anime Aziendali. E' un discorso sia verticale sia orizzontale. Nel primo caso manca la tendenza a condividere completamente idee tra responsabili di Dipartimenti; nel secondo caso [conseguenza del primo] c'è un deficit di relazione tra i Dipartimenti stessi nelle persone che sono chiamate a comporli.

La resitenza tecnologica è, invece, dovuta alla ritrosia a misurarsi con strumenti che sarebbero potenzialmente in grado di velocizzare o, più in generale, migliorare processi ed azioni funzionali al conseguimento dell'obiettivo Aziendale.

E' abbastanza intuitivo il fatto che la condivisione dell'informazione e della conoscenza, spogliate della protezione [inutilmente] gelosa di chi le custodisce, sarebbe un potente concime. Capace di far germogliare semi che già esistono!

E che cosa, poi, può bloccare una persona nell'uso di un nuovo Tool Aziendale se non la completa ignoranza della sua utilità? E chi dovrebbe infondere la consapevolezza di quella utilità se non i vertici Aziendali in una elementare azione di comunicazione interna? Una comunicazione che, dal mio punto di vista, non rappresenta altro, ancora una volta, che una condivisione di un obiettivo [io, Azienda, mi sono dotato di quello strumento perchè ho l'obiettivo di migliorare un determinato processo in termini di efficienza e, perchè no, di qualità di vita lavorativa. Un messaggio questo che non si può evitare di diffondere a tutti i livelli, o almeno a quelli direttamente coinvolti].

E che dire, poi, se il Tool Aziendale è proprio lo strumento grazie al quale si può attuare quella condivisione di cui parlo? Insomma una miscela esplosiva :)

C'è da affrontare questa battaglia e, di fronte a tali resistenze, non si può [purtroppo!] fare semplice affidamento alla spiegazione di una intuizione. Occorre dimostrare: culturalmente, tecnologicamente e, soprattutto, economicamente. Perchè sono convinto che la prima domanda alla quale rispondere di fronte alla proposta di un sistema di Comunicazione Interna sarebbe: qual è il ROI?

Il ROI è un numero. E la traduzione in un numero di quello che principalmente è cultura e/o filosofia è la parte difficile della sfida.

Quando non addirittura la sfida stessa!
Che ho voglia di raccogliere e cercare di vincere.

E la vittoria per me sarebbe rappresentata già dalla semplice redazione di una proposta contando sul vostro aiuto fatto di commenti, collezione di fonti e altre idee!

Nota: Mi porto intanto un pò avanti col lavoro pubblicando sulle mie note un paio di slides di Giacomo Mason riprese dal suo spazio su slideshare. Ringrazio Maurizio per la dritta via chat [così posso dire che Facebook non è solo perdita di tempo!] e anticipatamente lo stesso Giacomo per l'interessante materiale condiviso.

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