martedì 16 giugno 2009

un Soldo per una Notizia che Nessun'Altro mi Dà - può Funzionare sul Web?


Consumer Want More Free Content; Media Promises Less

Questo è il titolo di un articolo pubblicato ieri su MarketingCharts [fonte Media Buyer Planner].

Dal mio piccolo osservatorio sembra che la discussione sia simile a quella ormai datata della crisi che sta attraversando la Carta Stampata; già due anni fa [almeno a quel periodo faccio risalire le mie prime curiosità, seppure da una prospettiva diversa da quella di adesso, sul fenomeno], infatti, l' Editore del New York Times cominciava a parlare di una possibile scomparsa dell'Edizione cartacea e di una migrazione totale sul Web. La discussione si è poi evoluta; il suo baricentro si è infatti spostato sulla questione relativa a quali debbano essere le modalità di pagamento di una notizia [Gaspar Torriero a State of the Net del 2008 parlava del soldo come contropartita alla notizia che c'è da sapere e che nessun altro può garantirmi].

Quanto rilanciato da Marketing Charts si riferisce esclusivamente ai Contenuti Online ma vedo analogie con quanto nel passato si è detto a proposito dei "Giornali". Il problema in sintesi è: proprio mentre gli utenti, i fruitori dei Contenuti Online, avanzano la richiesta di averli disponibili [quei Contenuti] ancora di più in modo gratuito, quelli che tali Contenuti li producono sembrano andare nella direzione opposta; non sembrano, cioè, più disposti ad accontentare la loro Clientela. Una differenza abbastanza evidente, però, è che la crisi dell'Offline [Carta Stampata] possiamo definirla già in atto mentre per quella dell'Online è, ancora [almeno così mi sembra], solo un pericolo.

Ho sentito parlare [Luca e Pier Luca] di Modello di Business da rinnovare per l'Offline; mi sembra, da quel che capisco, che qualcosa debba cominciare a farsi anche per l'Online.

Mi sono trovato spesso, con amici e conoscenti, a fare questa domanda: "Saresti disposto a pagare le Notizie dei Quotidiani Online?". Mi è sempre stato risposto di no. E' ovvio che le cose sarebbero cambiate se mi fossi riferito più genericamente a Contenuti Online ma mi sembra fin troppo banale osservare che sarebbe davvero complicato imporre agli Utenti di pagare denaro in futuro [nemmeno troppo lontano] per qualcosa di cui adesso si fruisce gratuitamente.

Torna allora quel che diceva Gaspar Torriero: è probabile che i navigatori saranno disposti a pagare soltanto per contenuti esclusivi, che non possono essere reperiti da altre fonti, altri siti, altri portali.

E mi chiedo: che tipo di Contenuto può essere definito come esclusivo sul Web?
Voi avete qualche idea?

[immagine masternewmedia.org]

4 commenti:

Marco Freccero ha detto...

Invece di rispondere, farò una considerazione piuttosto banale. I giornalisti devono tornare a fare il loro mestiere. Uscire dalle redazioni. Andare a cercare storie, eventi, situazioni. Non starsene in ufficio a copia&incollare, oppure a fare l'addetto stampa del politico di turno. Non dico sia semplice: sarà diverso. Come una volta, quando il giornalismo si faceva sulla strada ;-)

Marco Dal Pozzo ha detto...

Concordo con te Marco. E credo che il ragionamento sia applicabile tanto alla Carta Stampata quanto alle Edizioni Online.

Ma il problema penso sia questo: mettere i giornalisti nelle condizioni di tornare sulla strada ha dei costi!

Chi paga?

Ecco perchè poi si parla di Modello di Business. Quale sarà il migliore?

carlo amoroso ha detto...

Qualcosa si muove e credo sia anche giusto, basta leggere questo articolo sul sole24ore


Lo stesso sole24ore in italia già da tempo fornisce un abbonamento "premium" al proprio sito e vende "contenuti" anche una tantum (ecco un esempio di contenuto a pagamento )

Tutto questo a dimostrazione del fatto che il modello "freemium" è la "semplice" chiave di volta di molti 'modelli di business' basati sul web... (just my 2 cents!)

Marco Dal Pozzo ha detto...

Carlo,
more than 2 cents :)
Grazie!

Volevo linkare il tuo post ma ieri sera era tardi per me per poterlo presentare in modo critico!

Lo metto in cantiere.