sabato 19 febbraio 2011

dai Corantos a Twitter

Leggete qui:

  • Tempestività e dimensione continentale delle notizie stampate;
  • Stile impersonale, ricerca di un tono ufficiale;
  • Importanza del contenuto;
  • Professionalità;
  • Le lettere al Direttore alle quali rispondere con tono confidenziale

"Ma sappiamo benissimo quali sono le caratteristiche del successo di una pubblicazione su carta!". Già sento le vostre lamentele di fronte a questa nuova shopping list!. Che nuova non è!

Siamo infatti nel XVII secolo, in Inghilterra, quando iniziarono a tradurre le prime pubblicazioni settimanali nate in Olanda, i corantos (dall'olandese Krant, "giornale"). L'impresa giornalistica sembrava appetibile anche perchè quanto da essa prodotto poteva attecchire su un tessuto sociale culturalmente incline alla notizia; e che alla notizia era interessato anche per ragioni economiche e politiche (c'era l'interesse a sapere cosa avveniva lontano da casa e come erano messe le vie di comunicazione dove avrebbero poi viaggiato i propri prodotti).




I costi di produzione erano di mezzo penny, la tiratura era intorno alle 500 copie e i lettori ne acquistavano una con una spesa che andava dai 2 ai 4 penny.

Cos'è cambiato?

Ora è cambiato che, con Twitter, si riesce a dare (almeno): tempestività prima di tutto; i 140 caratteri, poi, assicurano stile impersonale e mettono al centro il contenuto. Tutto questo gratis, per il lettore.

La differenza sta, oggi, nel garantire la professionalità e predisposizione al dialogo! E nel dover migrare su una piattaforma completamente diversa.

Fonte: Storia del Giornalismo

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