Nel numero della scorsa settimana di Internazionale, ho trovato una tabella molto interessante che evidenzia in alcuni indici lo stato dei Paesi in agitazione. Il confronto viene fatto con gli Stati Uniti.
A tale tabella, con le fonti che indico in calce, ho voluto inserire anche l'Italia. Ve la propongo di seguito soltanto con un sottoinsieme delle Nazioni contemplate nell'originale (compaiono anche Libia e Bahrein li ho inseriti all'ultimo momento visto quanto sta accadendo in queste ore).
Cosa colpisce in questo quadro?
Cosa, ad esempio, ha contato di più per far fuori Moubarak? Quello che mi ha sorpreso dell'Egitto è l'età media della popolazione (appena 24 anni). Sono stati quindi i giovani a fare la rivoluzione con mezzi evidentemente aggiuntivi e complementari al Web, vista la scarsa percentuale di connessioni a Internet sul totale degli Egiziani. Un'agito, quello dei giovani egiziani, evidentemente in reazione ad una situazione giudicata insostenibile ma, stando ai numeri (curioso notarlo!), meno intollerabile di quella dell'Iran (messo peggio come tasso di disoccupazione, disparità di reddito e livello di democrazia). Per l'Iran evidentemente pesa moltissimo, a dispetto di un tasso di popolazione connessa a Internet paragonabile a quella dell'Italia, la libertà di stampa che, forse impropriamente e superficialmente, traduco in censura.
Ha ragione quindi Shirky quando dice che la visione di Internet non deve limitarsi ad aspetti puramente tecnologici, strumentali ma deve valutare anche degli altri (indicazioni prontamente recepite dal Segretario di Stato Americano, Clinton).
Con questi numeri, considerando la storia di queste ultime settimane, si direbbe che la Libia rischia grosso.
Sempre con un occhio alla tabella, e con una consapevolezza (ahimè!) per forza di cosa maggiore dell'indole delle persone, chi non rischia affatto è proprio l'Italia, ormai anestetizzata, incredibilmente soddisfatta ed incapace di reagire e guardare in avanti. Una cosa che, forse, ci differenzia dall'Egitto (oltre al fatto evidente che siamo il doppio più vecchi di loro) è il non sentire - ancora - direttamente sulla pelle gli effetti di un sistema in prospettiva molto molto distante da una democrazia!
Dobbiamo augurarci di non arrivare, tra qualche anno, a renderci conto soltanto dai numeri di una tabella del disastro in cui, se continua così, inevitabilmente ci ritroveremo (su Internet la nostra Agenda Politica è immobile e sulla Libertà di Stampa siamo già da terzo mondo).
Elenco delle fonti dei dati relaviti all'Italia:
- Eta' media - Comuni Italiani
- Tasso di disoccupazione - Google Public Data
- Indice di Gini - Deiricchi (ho preso questa fonte perche' le altre portavano, per gli USA, dei valori troppo diversi da quelli della tabella di Internazionale. Comunque segnalo anche quest'altra fonte)
- Spesa per il cibo - Universita' degli Studi di Parma
- Livello di Democrazia - Visti da Lontano (che riprende l'Economist Intelligence Unit utilizzato da Internazionale)
- Tipo di Regime - La Costituzione della Repubblica Italiana (last release!)
- Uso di Internet - Istat
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