Internet freedom is a long game, to be conceived of and supported not as a separate agenda but marely as an important input to the more fundamental politica freedom
Non si tratta della conclusione del discorso della Clinton dello scorso 15 Febbraio ma la riflessione che Clay Shirky faceva nel già citato articolo su Foreign Affairs (nel numero di Gennaio/Febbraio 2011).
Nello stesso articolo Shirky criticava l'approccio che la Clinton aveva tenuto nelle sue uscite sull'Internet Freedom. Egli imputava al Segretario di Stato Americano un "Instrumental Approach" alla questione. Un approccio che portava a sopravvalutare alcuni aspetti (l'importanza dei Media Broadcast, dell'Accesso alle Informazioni e dei Computer) e a sottovalutarne degli altri (i mezzi che permettono ai cittandini di comunicare in privato, quelli che i cittadini usano per coordinarsi localmente, i telefoni cellulari).
La critica di Shirky era diretta alla promozione di un "Environmental Approach" che prevede di includere nel ragionamento non solo la semplice infrastruttura, ma anche e soprattutto la società, le connessioni tra le persone, le discussioni.
Mi sono messo ad ascoltare l'intero intervento della Clinton e, in alcuni passi, mi è sembrato davvero di sentire Shirky. Anche nel riferimenti al Dictator Dilemma cui il sociologo/tecnologo/economista americano aveva dedicato spazio. Per chi ha tempo e voglia...
Dimostrando anche attenzione alla voce degli esperti di casa, questo speech sancisce probabilmente un ulteriore passo in avanti per gli USA (e mi sento ingenuamente in accordo anche con quanto la Clinton dice a proposito di Wikileaks) rispetto a delle posizioni che, purtroppo, da noi, sono ancora molto lontane dall'Agenda Politica.
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