I Tweet giornalieri [da me maldestramente fotografati, me ne scuso!] in una delle pagine di Repubblica dedicate al disastro del Giappone dimostrano quanto incisiva sia la notizia quando è fatta di sensazioni ed emozioni in presa diretta, da parte di chi ha vissuto e sta vivendo ancora da dentro ciò che poi diventa notizia. Un Tweet stampato, un po' come un video embedded in un articolo.
Almeno questa è stata la mia personale sensazione/riflessione aprendo il quotidiano stamattina: i Tweet sono state le prime cose che ho letto, oltre alle didascalie delle varie immagini.
Pur con molta difficoltà, mi sono staccato un attimo dal contenuto e ho cercato di capire il mio approccio alla lettura.
Per me la notizia iniziava da quei tweet e proseguiva negli approfondimenti (cos'è uno tsunami, come sono costruiti gli edifici in Giappone e perchè non crollano, gli effetti nello scenario internazionale di quanto accaduto). I Tweet hanno rappresentato per me la notizia nuda, ciò che la natura concede e che deve essere gratuito.
Cosa può aver pagato un lettore acquistando il cartaceo di Repubblica stamattina? Azzardo un elenco assolutamente non esaustivo:
- la selezione dei Tweet;
- il commento all'accaduto e gli approfondimenti;
- l'impaginazione che ne ha permesso una opportuna fruizione
Cosa c'è sul Cartaceo che sulla versione Online di Repubblica è più difficile e meno immediato [ri]trovare?
- la selezione dei Tweet? E' probabile visto che Repubblica usa pubblicare l'elenco secondo un hashtag;
- il commento all'accaduto e gli approfondimenti? No, questi sono anche online anche se non presentati allo stesso modo (sul cartaceo ci sono un paio di belle figure che online non ho trovato);
- l'impaginazione che ne ha permesso una opportuna fruizione? In effetti, per quanto l'usabilità del sito di Repubblica non sia male, giocare con i link da un articolo ad un altro è sicuramente meno comodo che avere il colpo d'occhio delle due pagine aperte.
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