domenica 25 settembre 2011

1967 - 2011. [Quasi] Niente è Cambiato!

La Tribuna illustrata fu un settimanale italiano con sede a Roma. Insieme a La Domenica del Corriere e a L'Illustrazione Italiana fu il settimanale illustrato preferito dagli italiani nel periodo che intercorre dalla fine Ottocento all'avvento della televisione [via].

Hanno del soprendente alcuni degli argomenti trattati in un paio di numeri del 1967 che ho acquistato in un mercatino. Giudicate voi dalle copertine!


Taci! L'amico ti ascolta - Tribuna Illustrata del 12 Febbraio 1967


Nasce la Moneta Europea - Tribuna Illustrata del 19 Febbraio 1967

Questioni, quelle della Privacy e della Moneta Unica Europea, che evidentemente hanno sempre interessato gli italiani e quanto mai attuali per la natura delle vicende della "politica italiana" nella quale "siamo costretti" a vivere...

All'interno, poi, due chicche.

La prima è nella pagina di critica televisiva. Una critica, a mio parere, molto più aspra di quanto non lo sia quella fatta oggi nei maggiori quotidiani nazionali. Davvero curioso notare come si invocasse la "satira di attualità" e la copertura delle vicende (definite "di costume") dei tanti Renzo e Lucia (erano i mesi in cui venne mandata la versione televisiva de "i Promessi Sposi") afflitti dalla "crisi della famiglia, dai problemi del divorzio, i contrastanti aspetti del moderno conflitto con le giovani generazioni".


La pagina di Critica Televisiva - Tribuna Illustrata del 12 Febbraio 1967

Appare quindi evidente che quarant'anni, al contrario di quello che dicevano le copertine, hanno completamente rovesciato la questione: la satira è ormai diventata il bersaglio della classe dirigente politica e non (del tutto inefficace, quando non semplicemente di circostanza, le difese del Presidente RAI Garimberti, per la Dandini. Tanto per fare un esempio); il costume, invece, ora si chiama reality o trash. Rimane invece un esasperato moralismo: credo di poter dire che, in quarant'anni, s'è sempre riuscito a mantenere su dignitosi livelli di ipocrisia.

E poi un gioiellino: un articolo che presentava un libro dal titolo "Il peso della carta" di Franco Nasi a proposito della sostenibilità economica delle imprese editoriali. Il pezzo inizia così:
Tutti lo sanno, ma soltanto pochi riescono a spiegarlo.

Essendo venduti ad un prezzo inferiore al loro costo reale, i giornali debbono trovare nella pubblicità commerciale un utile sufficiente a coprire il quotidiano disavanzo. Quando non trovano la pubblicità. debbono ricorrere a "qualche altra cosa".

Tutti sanno che quest'altra cosa è il potere politico, sempre incline a sovvenzionare i giornali, a patto che questi, confezionandola oppportunamente, trasformino l'informazione in un mezzo di governo.

La recensione di "Il peso della Carta" - Tribuna Illustrata del 19 Febbraio 1967

Un nuovo ritorno...all'attualità affrontando il tema che da più di un anno anima questo laboratorio e altri spazi di discussione. Una descrizione del fenomeno, almeno per quel che è possibile capire da queste poche righe, non nuova ma degna di approfondimento.

2 commenti:

cooksappe ha detto...

capisco :D

Marco Dal Pozzo ha detto...

cooksappe,
benvenuto a mdplab. Ma non ho capito bene cosa tu abbia capito :D