sabato 10 settembre 2011

Editoria...Sociale? al #romagnacamp

E se si cominciasse a pensare a quella Editoriale come ad una Impresa con Finalità Sociali? Se la Conoscenza e anche la Rete sono Beni Comuni, perchè deve prevalere soltanto la logica di Mercato? Con un conseguente deterioramento del contenuto distribuito online e uno svilimento del ruolo Sociale che i Quotidiani dovrebbero avere?

Nella mia presentazione al RomagnaCamp cercherò di spiegare il mio punto di vista e le mie idee su quella che mi è piaciuto definire Editoria Sociale. Ho voluto richiamare praticamente tutti gli argomenti trattati in questo ultimo anno nel mio laboratorio ed ho aggiunto qualche ingrediente con la speranza che il piatto preparato non risulti indigesto!



Per me queste slide, letteralmente ricamate a mano, non sono troppo diverse da un post. Perchè al RomagnaCamp c'è parecchio della mia Rete.

4 commenti:

Roberto ha detto...

Ho poco da aggiungere alle tue già ampie riflessioni, che condivido.
Volendo proprio cercare il pelo nell'uovo, direi:

Slide 5: aggiungerei #5 trigger (che ritroviamo alla slide 9), #6 canale e #7 memoria; inoltre la comunità di pratica la metterei sotto #8 spazio di sperimentazione

Slide 6: Non sono del tutto convinto che un aumento di segnale porti sempre a un aumento di conoscenza/innovazione/saggezza.
Preferisco un parametro tipo: (signal - noise) / signal * 100

Slide 7: Sul surplus cognitivo mi viene in mente il paragone con un piatto siciliano squisito che recupera gli avanzi dei giorni precedenti (me ne sfugge il nome).
I singoli surplus non hanno valore (da qui la catalogazione come "eccedenza") ma potrebbero acquisirlo se contestualizzati diversamente o se rivisti in ottica ecosistemica.

Slide 18: Gli incentivi statali sarebbero bene accetti, ma dubito che siano realizzabili. Mi sa che conviene puntare su iniziative esclusivamente dal basso.

Oltre a questi spunti, io vedrei bene l'inserimento da qualche parte (ma non riesco a capire dove) della variabile "caos", secondo me spesso alla base della differenza tra evoluzione e innovazione.

Scusa per il ritardo nella discussione, ma in questi giorni non sto per niente bene.

Marco Dal Pozzo ha detto...

Roberto, grazie per il prezioso contributo. Spero ti sia rimesso...non farci preoccupare.

Ti faccio alcune osservazioni.

Slide 5: ok

Slide 6: non e' un aumento di segnale che porta ad un aumento di conoscenca/innovazione/saggezza ma l'aumento di supporto tecnologico [research/retrieve etc...] e dell'azione umana che puo' far crescere la Societa' fino alla saggezza.

Slide 7: ok. Diciamo che il messaggio e' proprio quello!

Slide 18: Si, vero. L'idea [al limite dell'utopia] per me resta ma si potrebbe provare con qualche iniziativa dal basso, proprio come dici tu. Uno dei miei personali obiettivi al #romagnacamp era proprio quello di stimolare un po' su "quello che si potrebbe fare".

Sulla variabile "caos" non credo di avere ben capito cosa intendi...

Roberto ha detto...

Per caos intendo la condizione di imprevedibilità dei sistemi aperti grazie alla quale si possono entropicamente generare le intuizioni più brillanti (o le peggiori), provocando il salto quantico dal fare meglio l'attuale al ripensare completamente l'attuale.

Marco Dal Pozzo ha detto...

Ok, sei stato chiarissimo [definizione da manuale!]

Diciamo che lo schema WIKiD che trovi nelle slide, pur non parlando esplicitamente di caos, in qualche modo lo contempla [almeno nell'acezione positivavisto che l'obiettivo e' la Saggezza/Benessere!]

Grazie ancora del contributo che, mi auguro, si prolunghi anche oltre questo commento :)