Parto da [un pò] lontano...
I consumatori, diceva Steve Jobs, non sanno cosa desiderano fino al momento in cui non si mostra loro quel qualcosa. Steve Jobs era un visionario.
PierLuca, nella sua edicola, ci mostrava un "futuristico" e-paper flessibile. Potenzialmente un ottimo supporto per il quotidiano digitale. Se non è visione quella di AUO, ditemi voi cos'altro possa essere!
Michele Rosco , nel suo [da me citatissimo] "Marketing dell'Informazione e della Conoscenza", sosteneva che il prodotto Bibliotecario deve anticipare la domanda degli utenti; l'obiettivo - continuava Rosco - è quello di iniziare un percorso di ricerca che sostenga nel miglior modo possibile le azioni (sociali ed economiche) nei territori. Anche qui è necessaria una visione.
Di visionari e di visioni stiamo quindi parlando.
E la domanda, non so fino a che punto oziosa è: ma allora il Marketing?
Come alimentare un Business Plan di un visionario? Su quali basi deve poggiare [e quali criteri devono essere scelti per investire su] un progetto che, nel momento in cui lo si prepara, non ha praticamente mercato?
E' forse questo il dominio delle "Utopie Realizzabili"? Oppure c'è addirittura la necessità di andare oltre?
Nel tempo che viviamo, allargando il perimetro di un discorso che rischia di rimanere strozzato su questioni esclusivamente materiali (iPad e ePaper), come dice anche PierLuca nel concludere il suo pezzo, è cruciale abbattere i costi della mancata innovazione.
Guardare lontano e agire; magari iniziando negli spazi che quotidianamente viviamo.
Perchè è evidente che i costi da abbattere non sono soltanto in denaro. Siamo in un interregno in cui l'urgenza dell'utopia realizzabile, la visione di futuro e la declinazione dello stesso Marketing dovrebbero/devono avere i contorni e i colori del sociale.
Se #vogliamounfuturo, caro Roberto, questa è una strada; se non addirittura l'unica!
3 commenti:
Grazie infinite, Marco!
È proprio così: la capacità di innovare, di vedere oltre è l'unica strada, specie oggi che il tempo è ormai scaduto e i mercati chiedono risposte immediate per evitare tracolli delle economie nazionali, delle imprese e delle famiglie.
L'altra settimana, proprio in riferimento alla morte di Jobs, scrivevo che affrontare i mercati che ancora non esistono anticipa le difficoltà (ma anche no, se la mentalità è predisposta) ma poi si trova la strada spianata dall'assenza di concorrenza.
Roberto,
non devi ringraziarmi!
Il tempo per me non e' scaduto se non per il modo in cui finora si e' sempre inteso il mercato. Su quello stesso mercato io credo sia venuto il tempo di misurare altri modi di fare impresa.
Se mi segui sai benissimo di cosa sto parlando ;)
Lo so, lo so eccome ;-)
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