giovedì 26 luglio 2012
Grillo e Calzolari. E i Seguaci di Fiorello
La querelle Grillo-Calzolari ha stancato tutti.
È infatti vero (e, tra di noi - tutti, anche Beppe Grillo e Marco Camisani Calzolari - sappiamo già) che:
"È una stupidaggine perché la reputazione in rete di Beppe Grillo, così come quella di chiunque altro, non si misura con i numeri dei fustini del Dash. La logica quantitativa applicata alle relazioni di rete è una scemenza che viene da prima della rete." e che "interessa molto di più che esista una certa stampa vulcaniana con le orecchie dritte verso qualsiasi tema di rete che possa riguardare Grillo e che, per simili scopi, sia disponibile a qualsiasi compromesso informativo." (via)
"Perché in Rete, invece, la capacità di influenza riguarda le cerchie sociali che ti costruisci e a cui appartieni, dipende dai tuoi stati di connessione. Ed è evidente che la reputazione online non la si costruisce sull’attribuzione di visibilità numerica di chi ti segue ma sulla capacità di costruire conversazioni, produrre contenuti, curare flussi, ecc." (via)
"una ricerca, uno studio per essere tale deve riportare nella presentazione dei risultati un commento che spieghi, che interpreti e fornisca una chiave di lettura dei dati proposti, altrimenti non ci si può sorprendere se questi non vengono compresi o mal interpretati. Se poi fosse indicata anche la percentuale statistica di errore, la varianza possibile tra l’esame del campione e la sua esplosione sul totale, sarebbe ancora meglio. Quando si fanno degli studi con un intento promozionale è bene prestare attenzione ai dettagli altrimenti è abbastanza probabile l’effetto boomerang." (via)
Mi sento, però, di aggiungere qualcosa; per farlo ripesco su Wikipedia la definizione di Social Proof: "Social proof, also known as informational social influence, is a psychological phenomenon where people assume the actions of others reflect correct behavior for a given situation. [...] The effects of social influence can be seen in the tendency of large groups to conform to choices which may be either correct or mistaken, a phenomenon sometimes referred to as herd behavior."
Voglio dire: i follower comprati al mercato sicuramente non fanno presa su chi conosce certe dinamiche; questa è la ragione per cui la questione ci ha davvero stancato. Per chi, invece, questo mondo lo abita da molto meno tempo (quelli arrivati su Twitter per seguire Fiorello, per dire), l'argomento dei follower che sono tanti e che crescono è nuovissimo e, potenzialmente molto efficace: l'influenza esercitata da tali dati potrebbe produrre delle distorsioni simili a quelle che si avevano quando il leader politico di turno le sparava grosse in tema di sondaggi sul gradimento e sulle preferenze di voto.
Cosa fare? Beh, ad esempio, risparmiare fiato nei nostri circoli privati online e dire due parole ai seguaci di Fiorello (ancora per dire, eh!), prima che facciano danni anche nelle urne (faccina).
Ah: il nuovo celolunghismo è la percentuale di Good Follower (altra faccina)
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