Quando parlo di Notizia Equa e Solidale mi riferisco al prodotto di una Impresa Editoriale (le Information Company, come le definisce Agostini nel suo interessante saggio "Giornalismi") con Finalità Sociali (nessun profitto e re-investimento in competenze e tecnologie).
E' ovvio che, così come avviene nell'ecosistema dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), in cui la coscienza critica è tanto di chi vende quanto di chi acquista; allo stesso modo la Finalità Sociale di una tale Impresa dovrebbe/deve essere riconosciuta e garantita tanto dall'Editore/Giornalista (e dall'investitore Sociale) quanto dal Cittadino.
Nelle mie ricerche finalizzate alla creazione di una base [per il momento] teorica per la stesura di un Social Business Plan del mio Modello Fotovoltaico, mi sono imbattuto in un simpatico testo di Peter Laufer, "Slow News - Manifesto per un consumo critico dell'informazione".
Nel secondo appuntamento della mia neonata rassegna settimanale dicevo che, almeno per il momento, la palla è nelle mani degli Editori e dei Cittadini; Laufer, con le sue 28 Regole Slow News, comincia con i consigli al Cittadino/Consumatore.
Ma è interessante notare come tali regole sarebbero utili anche per chi produce informazione.
Cerchiamo di capire perchè avendo in mente l'obiettivo: avvicinarsi ad un ecosistema che veda i Giornali e i Giornalisti portare avanti la loro reale missione (quella che Pulitzer descriveva nel suo saggio "Sul giornalismo").
Vediamo, prima di tutto, il senso di qualche Regola Slow News:
- Andare alla ricerca di informazione capace di costruire conoscenza
- Informarsi da fonti sicure, certe (stare attenti a chi le fornisce)
- Informarsi da più fonti
- Filtrare e non fidarsi troppo del citizen journalism
- Contestualizzare le notizie
- Trattenere ciò che interessa e buttare via il resto (i.e. filtrare)
- Essere la notizia
Nello spiegare l'ultima regola, l'autore riporta la battuta di un suo collega, Wes "Scoop" Nisker. Nel concludere i notiziari Nisker usava dire: "Se le notizie non vi piacciono, andate a farle voi." Laufer ci aiuta a comprenderne meglio il significato: "se quello che vi ho appena raccontato non è il mondo in cui volete vivere, tocca a voi cambiarlo".
Mi chiedo: ma non è proprio un buon lavoro giornalistico che dovrebbe indurre ogni Cittadino a cercare di migliorare il Mondo in cui [si] vive?
I Cittadini hanno, infatti, [anche] bisogno di una figura che (per riprendere, nell'ordine, le regole elencate in precedenza):
- guidi il Cittadino/Lettore nel percorso verso la Conoscenza
- sia libera
- operi in uno scenario pluralistico
- filtri le notizie e
- le contestualizzi
Regole, quindi, valide per una parte e per l'altra. Punti, questi, in diversa forma già sviscerati nei mesi passati; una buona declinazione dello schema WIKiD e di quello che è stato definito Contenuto di Qualità.
Come già detto, le Istituzioni arriveranno.
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