sabato 26 novembre 2011

Mi Riguarda, Ci Riguarda #ilsabatodimdplab #3

Tutto ciò che ci riguarda ha un prezzo da pagare e, dopo alcuni anni di esperienza che ciascuno di noi ha fatto qui in Rete, sa che questo prezzo non è soltanto una quantità. Non è soltanto il tempo (in qualche caso anche denaro). C'è chi pensa che il prezzo da pagare sia anche in termini di privacy. Non sono completamente d'accordo [non è certo questo lo spazio in cui annoiarsi ed annoiare con questa questione].
Brian Solis ha, però, sicuramente ragione nel dire che un prezzo da pagare è quello delle emozioni.

Del resto, se quello che leggiamo e che scriviamo (e le motivazioni per cui lo facciamo) non ci emozionassero, non saremmo qui a parlarci tutti i santi giorni. Non saremmo davanti ad un display se non ci sentissimo coinvolti dal semplice fatto di poter essere connessi. E quindi (credo questo valga per tutto e per tutti) quello delle emozioni è un prezzo che pago più che volentieri.

Perchè con le connessioni trovo ciò che mi riguarda; ognuno di noi va incontro a ciò a cui tiene (e, in tanti casi, anche al proprio stipendio!).




Mi riguarda e mi interessa l'insano fenomeno delle Star Italiane su Twitter. Anche Jerry Scotti ora, dopo Fiorello e il suo patetico battibecco con Sabina Guzzanti. A differenza di quello che succede coi politici che, in media, non curano personalmente i profili (quanto li vorrei conoscere questi mitici stagisti!), sono pronto a scommettere che, una volta terminati gli spettacoli in TV, Jerry e Rosario andranno via abbandonando i tanti che solo grazie (per colpa?) loro sono atterrati qui. Disorientati, i nuovi twitteros, avranno una scelta: diventare curiosi d'altro o aggiungersi alla folta colonia di quelli che i Guru amano chiamare bimbiminkia.
Di sicuro il fenomeno è interessante, di sicuro la contaminazione è ormai certificata. La speranza è che sia occasione di crescita e che non subisca le distorsioni già discusse a proposito della strumentalizzazione di Facebook in ServizioPubblico.

Mi riguarda il fenomeno dei Social Network in Azienda. E non soltanto perchè vorrei che cambiasse la policy che abbiamo da noi, non solo perchè l'argomento mi ha sempre interessato. Ma proprio perchè è ormai provato (e ri-provato direi) che l'utilizzo dei Social durante le ore di lavoro aumenta la produttività. La connessione aumenta la felicità e il benessere e, per parlare della mia esperienza personale, sono contento che FriendFeed rimanga ancora una piattaforma di nicchia e, quindi, non ritenuta minacciosa (ah, se invece sapessero!). Mi incuriosisce, poi, sempre rimanendo in Aziende (ma dando uno sguardo fuori) che ci sia ancora bisogno di dimostrare quanto utili siano i blog. Niente di nuovo per noi, perchè sappiamo che la crescita delle Imprese passa online (dentro e fuori).

E Online passa, quindi, anche il futuro di una particolare Impresa, quella dell'Editoria.
Mashable, questa settimana, ha concluso un'analisi dicendo che il prezzo che i quotidiani fanno pagare online è fuori dal mercato. Il problema, a mio avviso, non sta nel pagamento online, ma nel Mercato stesso. Fin quando si continuerà a ritenere quello dell'Editoria un prodotto da vendere e non una strada da condividere, ogni Business Model sarà fallimentare. Il Modello Fotovoltaico da me proposto non nega il valore economico del contenuto, anzi!, ma riconosce nella condivisione (orientata alla crescita) il punto nodale. Con mashable, quindi, puntualizzerei dicendo che il prezzo che i quotidiani fanno pagare online è fuori da QUEL Mercato. Il solito Mercato.

Di QUEL mercato, però, è comunque utile (direi indispensabile!) seguire le evoluzioni. Perchè non si può trascurare nè il "Sorpasso" dei ricavi pubblicitari online ad opera del "The Atlantic" [51 a 49 le percentuali della raccolta pubblicitaria online e tradizionale, rispettivamente], nè l'indicazione di Bloomberg che punta all'innovazione "distribuita su tutte le piattaforme tecnologiche disponibili".

Indicazioni, queste, che instraderebbero verso il modello Freemium + Advertising ogni Editore di buon senso. [E nella parte Premium, fatta di Long Journalism, vedrei bene le mie  "celle solari"].

Una strada percorribile, quindi, ma che non può prescindere da una visione eco-sistemica in cui tanto gli Scrittori quanto i Lettori siano consapevoli del ruolo che svolgono. Una proposta, questa, che la Lipperini propone per i libri (a proposito, un buon caso è quello di Erica/EmmaT che ha costruito il suo successo - non soltanto in termini di promozione - anche grazie alle piattaforme social) ma che a me viene naturale estendere ai Quotidiani.

Una proposta che, però, andrebbe a mio parere vista solo come una metafora di ciò che dovrebbe accadere in ogni campo, in ogni settore. Perchè è evidente che...siamo tutti coinvolti. Non a caso, Mike Brown in Brainzooming, a proposito dei passaggi necessari all'innovazione, parla di Inclusione e di Integrazione. Se traducessi tutto con "Condivisione" non credo nessuno rimarrebbe scandalizzato.

E' di condivisione che, del resto, credo parli Luca De Biase quando, nel presentare la sua RoadMap, dice che le imprese devono "contare su uno scenario chiaro e stabile, nel quale possono credere di poter giocare a loro volta una partita strategica" e di rilancio del "meccanismo di ascolto delle istanze sociali, culturali ed economiche della popolazione andrà rilanciato. Perchè, continua Luca De Biase [ed è questo il punto di fondo!] "Monti vince solo se informa molto bene sulle compatibilità della situazione economica e delle scelte da operare". Il pezzo è sull'Agenda Digitale, su cui ha provato a sistematizzare Alessandro Longo su Apogeonline.

Ma proverei a dare credito anche a Roberta Milano: il Turismo in Italia è un'autentica risorsa. Che, per il momento, può fare anche a meno di una rivoluzione digitale. Perchè prima, ormai lo sappiamo, occorre una strategia: senza strategia - dice a ragione Roberta - la tecnologia non si trasforma in innovazione!

Ed ora emozionatemi con i vosti commenti!

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