lunedì 16 aprile 2012

@HuffingtonPost e @politico vincitori del #Pulitzer


For a distinguished example of reporting on national affairs, using any available journalistic tool, Ten thousand dollars ($10,000). Awarded to David Wood of The Huffington Post for his riveting exploration of the physical and emotional challenges facing American soldiers severely wounded in Iraq and Afghanistan during a decade of war.

For a distinguished cartoon or portfolio of cartoons, characterized by originality, editorial effectiveness, quality of drawing and pictorial effect, published as a still drawing, animation or both, Ten thousand dollars ($10,000). Awarded to Matt Wuerker of POLITICO for his consistently fresh, funny cartoons, especially memorable for lampooning the partisan conflict that engulfed Washington.

Questi due Pulitzer (via) sono il certificato di qualità (anche) per il giornalismo online. Si tratta di un premio dato ai testimoni di un ecosistema informativo evoluto. Un passo verso il riconoscimento di un valore che, per la sostenibilità economica dell'ecosistema stesso, occorre sia accordato a chi genera il contenuto, al Giornalista (prima ancora che all'Editore).

Altri passi mancano prima che un analogo valore venga riconosciuto anche a chi, invece, attraverso la fruizione, permette la crescita di tutti gli attori/agenti di tale esosistema in un percorso che trasforma le notizie (i dati) in conoscenza, innovazione e benessere (gli elementi dello schema WIKiD).
Il Modello Fotovoltaico prevede che un simile meccanismo sia messo in moto con una transazione economica che agisce sia "da" sia "verso" i Cittadini/Lettori.

Aggiornamento 18 Aprile
Segnalo il pezzo di Roberto Favini con alcune considerazioni che complementano quelle che ho provato a fare io:  L’altro tabù dei Pulitzer: L’edizione 2012 del Premio Pulitzer verrà ricordata nella storia come quella in cui per la prima volta il riconoscimento è andato a giornalisti dei media digitali.
Crollato questo tabù, ne resta un altro da infrangere: proseguendo su questa strada, la prossima edizione potrebbe essere quella buona per assegnare il Premio Pulitzer a un blogger non-giornalista.

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