Uno studio di due neuroscenziati di Harward dimostra che la condivisione dei propri pensieri attiva le aree cerebrali della gratificazione. Il sistema dopaminergico mesolimbico, questo è il nome della sede del meccanismo di gratificazione (o ricompensa) del cervello, risulta poi essere più attivo quando i pensieri e le opinioni espressi riguardano il sé, più che l'altro.
Questo studio, in effetti, conferma quanto altre ricerche avevano già detto: le esperienze in Rete sono esaltanti perchè abilitano le dinamiche di condivisione del proprio pensiero (la Rete come Abilitatore Tecnologico) e, quindi, della gratificazione e della ricompensa (la Rete come Abilitatore Fisiologico).
Frank Rose, autore dell'articolo (via) sul The Atlantic con cui ha presentato la ricerca, conclude il suo pezzo osservando che "Di fatto raccontando storie conquistiamo uno status, otteniamo delle reazioni e rafforziamo i nostri legami con gli altri. E, d'altro canto, il gran cianciare - o twittare - dei nostri simili fa sì che non dobbiamo scoprire tutto da soli. Ci sarà sempre chi fa a gara per dirci come stanno le cose. Ed è questo il vero paradosso della condivisione: ciò che fa bene a me forse farà bene a tutti".
A me la storia del cianciare convince molto poco. Ancora di meno mi convince il fatto che questo cianciare venga visto come il tutto che c'è da scoprire. E' evidente che non è così.
Poi però penso allo Huffington Post Italia e alcune riflessioni di Rose mi appaiono più chiare.
Vediamo perchè.
«I blog non sono un prodotto giornalistico, sono commenti, opinioni su
fatti in genere noti; ed è uno dei motivi per cui i blogger non vengono
pagati» Così (via) il direttore di Huffington Post Italia, Lucia Annunziata, a proposito della vera e propria forza della più grande novità del panorama Editoriale Italiano: i blogger. Si, i blogger che, con l'arte del cazzeggio, per il solo fatto di poter esprimere il loro parere su una piattaforma così in vista, possono - anzi: devono! - accontentarsi del semplice attivarsi del loro sistema dopaminergico mesolimbico. La sa lunga, evidentemente, la Annunziata!
L'ecosistema informativo (italiano), per una Nuova Identità dei Giornali, ha bisogno di altro. Un patto strategico tra Cittadini: Editori, Direttori, Giornalisti, Blogger (ammesso che le ultime due siano categorie differenti, sinceramente la questione è, per me, poco importante) e Lettori. Un patto che riconosca un compenso equo a chi scrive e a chi legge fatto non soltanto di dopamina.
Il problema è che si continua ancora a pensare a quello Editoriale come ad un business che deve fare supernumeri. La soluzione è forse andare alla ricerca di un Modello che, Sostenibile, lo sia soprattutto da un punto di vista sociale.
Io non so se sia giusto e utile iniziare una battaglia di civiltà (perchè di questo credo si tratti) facendo appello ai Blogger/Giornalisti. Per come la imposta Gubitosa, forse è giusto.
Qualcosa bisogna comunque inventarsi prima di andare completamente alla deriva.
Nessun commento:
Posta un commento