sabato 6 ottobre 2012

Crescita 2.0 e il Bene Comune #ilsabatodimdplab #40


Pare che il Consiglio dei Ministri abbia approvato il Decreto Legge Crescita 2.0 (ma davvero si chiama così?). Primaonline ne ha pubblicato una sintesi mentre Michele Ficara Manganelli ha condiviso su Slideshare il testo completo (lo propongo di seguito).



Più dell'introduzione dell'abusatissimo termine startup nell'ordinamento italiano (ma perchè ho l'impressione che a beneficiare di tale legge saranno anche imprese già esistenti? Come non pensar male e credere che sia una legge fatta - dico "anche" per non sembrare troppo cattivo - per qualcuno?), mi interessa dei buoni propositi sul digitale e dei potenziali risvolti nel comparto editoriale.

Certo, il divario digitale italiano non è soltanto la difficoltà di connessione alla Rete; ma, guidato dall'utopia tutta mia di vedere realizzato un nuovo Modello per l'Editoria, è per me molto positivo sapere di uno Stato che si impegna a realizzare infrastrutture per la banda larga (Art. 14): senza Internet per tutti è impossibile seminare il Bene Comune che è la conoscenza (veicolato da un Bene altrettanto Comune che è il Quotidiano Online. Badate bene: ho detto Comune, non Gratuito!).
L'interpretazione dell'Art. 19 (Grandi progetti di ricerca e innovazione e appalti precommerciali) è per gli esperti: cos'è il bene pubblico rilevante di cui l'Agenzia per l'Italia Digitale si impegna a favorire la produzione in conformità al programma europeo Horizon2020? Se è vero che (semplifico tantissimo ciò che ho capito dalla lettura di un interessante Quaderno della Claudiana) il bene pubblico è qualcosa di materiale mentre il bene comune è un criterio di valuatazione (Capitale Sociale), direi che raggiungere l'obiettivo di favorire la produzione del bene pubblico è senza dubbio necessario, ma non è sufficiente. Il Bene Pubblico, l'infrastruttura, è "solo" uno degli elementi per mettere in moto circoli virtuosi. Il Modello per l'Editoria  che sto proponendo indica quali potrebbero essere gli altri.



Dopo una discreta legge per il finanziamento all'Editoria, credo che questo Decreto sia un ulteriore passo in avanti. Ma manca ancora qualcosa e, soprattutto, qualcuno: un Governo Tecnico mette il Bene Pubblico, la materia, e fa benissimo. Il Bene Comune, ne sono convinto, è invece una questione Politica!

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