lunedì 29 ottobre 2012

Informazione Buona, Pulita e Giusta

Terra Madre, protagonista anche all'edizione 2012 del Salone del Gusto, nasce, come si legge dall'opuscolo in distribuzione al Lingotto di Torino, per dare una voce a chi vuole costruire un'alternativa a uno sviluppo che non rispetta gli equilibri naturali, la dignità dei produttori, la salute dei consumatori.

E' quindi evidente che Terra Madre è un patto tra Persone.

Un patto che si pone l'obiettivo di garantire a tutti cibo di qualità: Buono (cibo fresco e saporito che soddisfa i sensi e fa parte della nostra cultura locale), Pulito (prodotto senza danneggiare l'ambiente o la salute dell'uomo) e Giusto (garantisce ai produttori condizioni e guadagni equi e ai consumatori prezzi accessibili). 
Un patto che mette al centro la salvaguardia della Biodiversità (prediligendo le varietà e le razze locali), dell'Ambiente (perchè l'agricoltura e la pesca sono strettamente legate all'ambiente e, per tali ragioni, non possono essere trattate come settori dell'economia, soggetti alle leggi della domanda e dell'offerta), di un Commercio Equo (con guadagni equi e prezzi accessibili), dei Sapori (accorciando la filiera per privilegiare prodotti freschi e ricchi di sapore per il palato), delle Relazioni (tra produttori e consumatori) e di tanto altro.

Terra Madre è un prodotto concepito da Slow Food, Associazione che non ha bisogno di presentazioni, impegnata da diversi anni nella battaglia contro il "processo di standardizzazione dei gusti e delle culture e dello strapotere dell'industria agroalimentare" e in altre cause come quella combattuta per le buone pratiche alimentari per evitare i cambiamente climatici in atto; Fulmini e Polpette è il nome della campagna promossa anche con un opuscolo/guida con 10 utilissimi consigli. Ne riporto due: la Biodiversità è amica del Clima (mangia plurale: frutti, verdure e carni) e la Qualità conviene (mangia Meno e Meglio).


La soluzione dei problemi che tutti vediamo e sperimentiamo quotidianamente dell'ecosistema informativo italiano è un po' come quella che bisogna trovare per il problema dei cambiamenti climatici del territorio che abitiamo. Quindi, così come la risoluzione del cambiamento climatico risiede in una buona dieta alimentare, per svoltare nell'ecosistema informativo occorre una nuova dieta delle informazioni: mangiare plurale si declina in "informati plurale"; mangia meno e meglio si declina in "le notizie di ieri, domani".
Ognuno, per quel che può, se tiene davvero al futuro, deve farsi promotore della Qualità: Buono Pulito e Giusto il  cibo che mangiamo, Buona Pulita e Giusta l'Informazione che consumiamo. Prendiamo esempio, cioè, da chi - come Slow Food e Terra Madre - salvaguarda la Biodiversità (difendendo il pluralismo dell'informazione), l'Ambiente (allontanando tutti quelli che vogliono saccheggiare un Bene Comune così importante come la Conoscenza), il Commercio Equo (lottando per il riconoscimento di un equo compenso e la garanzia di prezzo accessibile delle informazioni), i Sapori (accorciando la filiera editoriale) e le Relazioni (stipulando davvero un patto tra gli attori riconoscendo a ciascuno di essi pari dignità).
Tutto quel che voglio e posso fare io è proporre un modello diverso.

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