Quanto mai azzeccato chiamare articolo questo post di PierLuca. In esso vedo l’esempio di quello che dovrebbe essere il giornalismo: contenuto di qualità poichè esclusivo e di approfondimento, condivisione e successivo processo di generazione di senso.
Dati numerici [quelli che sono in grado di rilevare io]:
[1] 3 commenti sul Blog di 3 persone diverse;
[2] 16 like e 56 commenti su FriendFeed di 7 diverse persone;
[3] 5 re-tweet.
Osservazioni:
[a] Il contentuto è esclusivo e di approfondimento: nessuna testata giornalistica nazionale ne ha parlato. La cosa, in effetti, fa anche sorridere perchè sarebbe bastato scavare nel Web senza affrontare costi vivi di trasferte, pernottamenti, pasti.
[b] La misura della condivisione è data dai like di FriendFeed e i re-twitt di Twitter.
[c] Il processo di generazione di senso è la discussione su FriendFeed.
Quindi: una lezione da imparare e una conferma.
Il Capitale Sociale delle persone coinvolte nella discussione [e anche di quelle che, come me, l’hanno seguita senza prendervi parte] credo sia aumentato rinforzando i legami deboli tra gli agenti. Si potrebbe dire, ma solo i protagonisti lo possono confermare, che il gruppo che vi ha partecipato è cresciuto.
L’articolo non era in vendita ma gratuito. Cosa sarebbe successo se questo articolo fosse stato pubblicato su una testata nazionale e avesse avuto un costo? E cosa sarebbe successo se, una volta acquistato, fosse stato poi condiviso avendo diritto ad un credito in “valuta sociale”?
Mentre immagino questo accattivante scenario, consapevole del fatto che sia impossibile rispondere, mi vengono due dubbi.
Il primo: quanti sarebbero stati davvero interessati ad una tale notizia e, quindi, disposti a pagare per leggerla?
E poi: sarebbe stato facile discutere trovando una piattaforma di pubblicazione, condivisione e discussione non così snella e dinamica come quella di FriendFeed?
In altre parole: sarebbe stata sostenibile economicamente [e socialmente in termini di valuta sociale] la pubblicazione di questo articolo senza un target di cardinalità importante e un veicolo [forse meglio interfaccia] facilmente accessibile?
E quindi: è davvero così importante la qualità [almeno per come in questo mio articolo la intendo] per risollevare le sorti del giornalismo? Oppure bisogna realmente rassegnarsi a propinare [e vedersi propinare] contenuti scadenti solo perchè richiesti da target importanti?
Che ruolo deve avere il Pubblico in tutto questo? Come si può pensare debba intervenire?
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