martedì 8 marzo 2011

(iper)locale. Il fallimento di TBD negli Stati Uniti

Dopo un caso di successo, ecco un caso di insuccesso!



  • Audience piccola
  • Spese grandi
  • Ricavi piccoli
  • Perdite grandi

Sarebbero queste le cause del ridimensionamento del progetto TBD, la testata giornalistica (iper)locale americana che copre la zona di Washington [via].

Da diverso tempo, in questo spazio, sostengo che, per le testate giornalistiche (iper)locali (intendendo con iperlocale una testata con un bacino di utenza ridottissimo: ad esempio 10000 persone come gli abitanti del mio Paese in cui il mensile locale va benissimo!), la via che attualmente può avere successo è quella del cartaceo. [A sostegno di questa tesi anche qualche numero]

Non mi meraviglia, quindi, che un progetto (iper)locale sul Web fallisca. Ma fanno riflettere le cause, soprattutto quando vengono così inesorabilmente elencate e sintetizzate.

Di sicuro l'audience piccola è una caratteristica di qualsiasi pubblicazione (iper)locale e non può essere considerato un problema: è una condizione di partenza ineliminabile.

Dando poi uno sguardo a TBD, mi sembra che il progetto sia sovradimensionato: ci sono troppe cose e il sito mi sembra addirittura dispersivo, troppo multimediale visto che c'è anche un canale video. E' realmente necessario? Stando ai dati e alle esigenze di tagli dei costi, direi di no.

Non sapremo mai cosa succederebbe se una più semplice edizione cartacea di TBD (solo testo e foto) avebbe successo oppure no. Quel che è certo è che sul Web, anche a Washington, l'(iper)locale non sembra funzionare.

E' vero, AOL ha investito su Patch di cui conosciamo il successo. Ma la domanda, già posta a suo tempo, è: quanto (iper)locale è Patch?

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