domenica 13 novembre 2011

Caro Mario Monti

Passata la sbronza bisogna mettersi subito al lavoro. Purtroppo il colpo di coda di Berlusconi ci costringerà ad andare alle prossime elezioni con un campo ancora pieno di macerie (mi riferisco, ad esempio, alla legge elettorale). E' fin troppo facile immaginare la sfiducia al primo sconfinamento dal perimetro d'azione tracciato con l'Europa.


Il mio pensiero va all'Informazione e ovviamente a Internet. L'occasione è ghiotta, con un governo veramente tecnico (quale quello di Mario Monti dovrebbe essere), per poter mettere mano ad un settore che di politico, almeno nella teoria, dovrebbe avere ben poco, anzi nulla.

Le proposte esistono già e in questi spazi sono state presentate e discusse più di una volta:

  1. Revisione delle modalità del finanzimento all'Editoria: questi i punti che i promotori della campagna Informazione Pulita chiedono di firmare e che io trasformerei in legge dello Stato:

  2. -   Chiedo che in Italia i finanziamenti alle imprese editoriali siano stabiliti dai cittadini in base a indicazioni espresse nella dichiarazione dei redditi con un eccanismo simile a quello del cinque per mille. Voglio decidere io quale quotidiano, associazione culturale, casa editrice o rivista indipendente saranno sostenuti con i soldi delle mie tasse.
    -   Chiedo che l'accesso all'Ordine professionale dei Giornalisti venga aperto a tutti coloro ne facciano richiesta praticando a qualunque titolo e con qualunque mezzo l'attivita' giornalistica. Voglio che la condizione di giornalista sia un serio e vincolante impegno professionale che chiunque puo' contrarre liberamente, e non l'appartenenza ad un gruppo chiuso e privilegiato.
    -   Chiedo che le cariche direttive all'interno della Rai vengano determinate con elezioni pubbliche e aperte a tutti i cittadini, e non in base alle indicazioni dei partiti. Voglio che le persone responsabili della produzione e del controllo dell'informazione pubblica siano espressione di un sistema democratico e non pedine sulla scacchiera del potere.


  3. Revisione della Costituzione nel senso indicato dal DDL di Costituzionale Introduzione dell'articolo 21-bis della Costituzione, recante disposizioni volte al riconoscimento del diritto di accesso ad internet:

  4. "Art. 21-bis. Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire le violazioni dei diritti di cui al Titolo I parte I".

Caro Mario Monti, comunque, buon lavoro!

 

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