sabato 19 novembre 2011

Ri-Costruire [la Conoscenza e i Giornali] in Rete #ilsabatodimdplab #2


Luca De Biase ha ragione quando dice che la finanza creava la realtà e il marketing la raccontava. Ed ha ragione nel denunciare anche Internet come responsabile dell'ipertrofia della comunicazione standardizzata della televisione e dell'inefficienza di alcuni mercati dei beni immateriali.
Il mezzo è il messaggio, non c'è dubbio! E la TV [prima] e Internet [poi] si sono fatti veicolo di un marketing poco etico (Comprate!, Guadagnate!) che ha portato ad una deriva.

Internet, però, ci offre la reale possibilità di iniziare un viaggio; ecco perchè credo nelle parole di speranza con le quali Luca De Biase conclude il suo pezzo parlando di ricostruzione. Una ricostruzione che corrisponde non a una nuova tecnologia ma a una nuova dimensione della socialità, a un'accelerazione della dinamica culturale, a un ampliamento dell'accesso alle opportunità.

Perchè tutto si metta in moto è forse troppo ambizioso scrivere una lettera a Mario Monti: troppo ambizioso pensare di potere essere ascoltati; troppo ambizioso in quanto inutile.

Ma si può sicuramente guardare con speranza a delle contaminazioni tra i mondi, quello della TV e quello della Rete, che possono spianare la strada alla creazione di comunità di pratica, e delle pratiche stesse, che costruiscano - ricostruendo - le premesse del viaggio. Forse siamo lontani dal sogno di Gigi di rivedere in TV il Maestro Manzi; ma penso che il viaggio possa comunque iniziare. In una modalità  accessibile, come fa Fiorello; in una modalità utile, facendo educazione online; in un modalità urgente, quando in gioco c'è l'economia della Conoscenza.



Su quest'ultima vorrei soffermarmi.

Domitilla ha aperto la strada questa settimana scrivendo della gratuità delle condivisione delle conoscenze in rete. A mio avviso, però, trascura l'aspetto fondamentale che, poi, ci spinge a fare tutto questo - come dice lei - Gratis!. Sono le motivazioni che vanno ben oltre la sfera materiale e la consapevolezza di ritornare arricchiti [di Capitale Sociale] dalle condivisioni e dallo stare in relazione, in rete, tramite la Rete. Quello del mutuo arricchimento di Capitale Sociale è un processo che può [anzi, deve; per evitare inutili complicazioni e comportamenti artefatti] rimanere trasparente alle Persone, ai Cittadini. D'altra parte, però, ritengo ci debbano essere delle entità, degli agenti sociali, che si facciano carico dell'innesco di tale processo.

E, bisogna rassegnarsi col sorriso: alla lunga, dell'innesco saremo responsabiliti tutti!

[E' davvero necessario spiegare il] perchè?

I quotidiani giocano ruolo fondamentale nella crescita dei Cittadini e nel buon funzionamento degli organi di Governo. I Cittadini crescono non soltanto grazie alla fruizione del contenuto giornalistico, ma anche e soprattutto grazie alla discussione intorno a tale contenuto.

Come detto, almeno come prospettiva di breve periodo, è inutile stimolare le Istituzioni per richiamarle al ruolo che dovrebbero avere in questo meccanismo.

La palla è quindi nelle mani degli Editori e dei Cittadini.

Ai Cittadini, alla fine, verrà chiesto un soldo (non più tutto Gratis, come è giusto che sia!).
Agli Editori, invece, verrà chiesto di svolgere il loro compito all'altezza dei nuovi mezzi. Il ruolo di mediazione dei giornalisti, come dice Fabio Cavallotti, sarà sempre indispensabile; i giornalisti (i.e. gli Editori), però, dovranno al più presto imboccare la strada verso lo sfruttamento di una risorsa (rappresentata dalle piattaforme Online, quelle Social in modo particolare)che, come ci riporta PierLuca, sembra ancora essere sottoutilizzata, tenendo anche conto delle grosse aspettative che ci sono!

Prima o poi le Istituzioni dovranno ascoltare. Per tante ragioni. Una è la mia

4 commenti:

LB ha detto...

Re: Ai cittadini alla fine verrà chiesto un soldo.

Secondo me - alla fine - i cittadini dovranno capire come decidere di spendere un soldo.

Circa 40 anni fa singole sezioni dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare [quello dei NEUTRINI della Gelmini] capirono come decidere di spendere soldi per innovare il loro modo di studiare la struttura della materia.

Circa 30 anni fa singoli centri nazionali di previsioni meteo capirono come decidere di spendere soldi per innovare il loro modo di fare previsoni a medio termine.

Circa 20 anni fa un consorzio di costruttori di computer e la commissione europea NON capirono come decidere di spendere i soldi dei singoli cittadini per innovare il modo di gestire la pubblica amministrazione.

Qualcosa non ha funzionato. Qualcuno [a livello istituzionale] ha perso un colpo.

La palla adesso se la devono giocare i cittadini; le istituzioni dovranno decidere se e come "avallare" [to endorse] proposte di cittadini che si sentono in diritto e in dovere [to feel entitled] di farle.

Marco Dal Pozzo ha detto...

Letto, Firmato, Sottoscritto!
Buona Domenica caro e-nonno :)

LB ha detto...

In attesa di poter dire chi sono i miei e-nipoti ... ho commentato l'opinione di una delle tue fonti .. trovata citata .. su un terreno che ancora non so da che parte stia ... e ti ho avvisato via Twitter con qualche smanettamento

Marco Dal Pozzo ha detto...

Ti ho risposto li'...