giovedì 2 settembre 2010

Lavori in Corso



Percorso Logico: il Capitale Sociale e la sua crescita puó essere la chiave per salvaguardare la produzione di contenuti [libri e, soprattutto, articoli di quotidiani] sul Web. All'origine ci sarà sempre un esborso di tipo materiale che serve per innescare la circolazione della notizia/contenuto. Da quel momento in poi è la conversazione che fa il resto. Con il pagamento in moneta sociale. Il ragionamento è ancora allo stato embrionale ma va sviluppato.

Si accettano ovviamente contributi!

3 commenti:

Marco Freccero ha detto...

Con una battuta: davvero esiste un pubblico consistente, capace di contribuire all'allargamento del Capitale Sociale (e di saperlo riconoscere, prima di tutto?). Se l'editoria (libri e giornali) produce libracci o intrattenimento spacciato per informazione, che fine fa il Capitale Sociale? Non si depaupera?
Forse bisognerebbe agire come se NON ci fosse alcun capitale sociale, oppure comportarsi quasi fosse in via di estinzione.

Marco Dal Pozzo ha detto...

Marco,
risposta secca alla tua prima domanda:si, esiste. E, credo, non è assolutamente necessario che le Persone sappiano di "maneggiare" Capitale Sociale. E' un nome che gli analisti danno a questo fenomeno...

Sul depauperamento concordo con te. All'innesco con l'esborso materiale dovrebbe accompagnarsi [contestualmente] produzione e successiva distribuzione di contenuti di qualità.

E qui torna il dubbio dei dubbi: cos'è di qualità e cosa no? Chi deve prendersi la responsabilità di indirizzare le Persone?
Dovrebbe essere il servizio pubblico [a Roma nel Forum PA parlavo delle Biblioteche]; oppure le scuole...oppure non saprei!

Se penso a come siamo messi in Italia e da quali persone sono guidate le Pubbliche Amministrazioni [con buonissime eccezioni - vedi Gigi Cogo] si tratterebbe di fare una rivoluzione...

Una rivoluzione che, però, non potrà mai avviarsi senza comprendere un dato fondamentale: il Capitale Sociale si arricchisce con le connessioni tra le persone!!!

LB ha detto...

Tra le ipotesi del primo Marco mi sta bene quella che dice ... "Agire come se NON ci fosse alcun capitale sociale".

Allora il pubblico che il secondo Marco dice che "esiste" .. lo vedrei formato da chi inizia a esprimere un bisogno di "ciò che gi Analisti chiamano Capitale Sociale" e .. SOPRATTUTO .. da chi partecipa a gestire la soddisfazione (mai raggiungibile in modo definitivo) di quel bisogno.

Ho un embrione di post che cercherò di fare evolvere in quella direzione .. appena posso.