Se c'è chi, come Roberto, si chiede la ragione per cui il Papa sia approdato su Twitter, la risposta arriva direttamente dallo stratega dei social media della Città del Vaticano, tale Monsignor Paul Tighe, che, nell'intervista rilasciata al Bloomberg Businessweek, svela anche qualche spassoso retroscena. Eccone tre.
Sono passati più di dieci anni da quando Doc Searls and David Weinberger dicevano "Markets are conversations". Oggi, questo Monsignore, ci dice che il Papa ha scelto di stare su Twitter perchè "Twitter is a new place to preach.
It’s almost like the equivalent of the old marketplaces where Jesus went to engage people. That’s where we have to be, with all of its ambiguities and difficulties, because that’s where the people are." Divertenti similitudini, non trovate?
Dall'intervista al Monsignor Tighe, viene fuori che Twitter ha dato un grosso aiuto allo staff vaticano. Questa storia dei trattamenti agevolati IMU-style, mi piace sempre meno!
E volete sapere, infine, perchè il Papa non segue nessuno? Dice sempre Paul Tighe che, al Papa, lo ha suggerito il Dalai Lama. Gli avrà fatto compassione!
2 commenti:
Mah!
Beh, l'ha detto il social media strategist del Papa. Mica io :)
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